Il consiglio comunale di Roccavignale ha dibattuto su una delle questioni di maggiore interesse in questi giorni, ovvero quella del cosiddetto ATO, Ambito Territoriale Ottimale per i rifiuti e gli acquedotti comunali. Il sindaco Renzo Ferraro, a nome dell'Amministrazione, ha definito fattivamente invisibile nella realtà tale consorzio, a cui "ci si sente obbligati ad aderire, per evitare il commissariamento". Una convenzione che con il voto di oggi si va dunque a ribadire, ma che lascia non pochi dubbi, e soprattutto solleva molta preoccupazione sull'importante tematica di uno dei beni pubblici fondamentali, l'acqua potabile.
Roccavignale, infatti, gestisce oggi le sue acque, ed è intenzione della giunta comunale mantenere la propria risorsa, anche perché con essa si generano introiti che azzerano di fatto spese gestionali e per le necessarie risorse umane.
Il sindaco ha poi specificato, tuttavia, come per i piccoli comuni (inferiori ai 1000 abitanti) rimanga comunque la possibilità di ritirarsi, se non dall'ATO, dalla gestione unica dell'esercizio idrico. Il primo cittadino ha concluso dichiarando risolutamente che "l'acqua è un bene pubblico, ed è un bene non privatizzabile".
Il consiglio ha quindi proseguito con l'ordine del giorno, deliberando sullo sgombero neve, e accogliendo la proposta della minoranza di fornire alla cittadinanza il servizio bancomat, ancora assente sul territorio comunale.