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Attualità | 29 settembre 2010, 18:46

Savona: Uniti per la Salute e Marco Stevanin rispondono alla Tirreno Power

La nostra associazione non ha altro fine se non quello di attivarsi per la tutela della salute, senza posizioni ideologiche, né alcuna ostilità pregiudiziale

Savona: Uniti per la Salute e Marco Stevanin rispondono alla Tirreno Power

Uniti per la Salute ha rilasciato una dichiarazione a seguito della lettera arrivata oggi dal dott. stevanin, estensore della perizia giurata presentata ieri in sala rossa a savona.   

"La verità e nuda.  Precisiamo che la nostra associazione non ha altro fine se non quello di attivarsi  per  la tutela della salute, senza posizioni  ideologiche, né alcuna ostilità pregiudiziale (perchè poi?) . Crediamo certamente di poterci definire  un’associazione di cittadini seri, che - non  si dimentichi mai -  vivono nel territorio ed hanno – fino a prova contraria -il diritto ed anche  il dovere nei confronti di se stessi e dei propri figli  di conoscere tutto quello che riguarda l’ ambiente in cui vivono. Questa ricerca di verità  ci costa molto sia in termini di risorse umane sia in quelle economiche. Nella fattispecie , ci siamo trovati di fronte  ad un progetto presentato dalla Centrale che presenta  l’assioma <potenziamento a carbone e contestuale riduzione delle emissioni>  e per contro  la regione Liguria con la relazione tecnica 134/214  che evidenzia più che perplessità “…tali limiti risultano superiori a quelli considerati nello scenario “post operam” e che, se corrispondessero al normale esercizio, renderebbero solo virtuale la prospettata riduzione delle emissioni …” Noi riteniamo  già quella della regione Liguria una posizione terza ( a meno che non si voglia definire strumentale o pregiudizialmente  ostile la relazione tecnica della regione). Ma proprio perché non abbiamo posizioni preconcette ,  abbiamo voluto una ulteriore verifica per approfondire la delicata questione,  ci siamo rivolti ad una qualificata società  a cui abbiamo chiesto di farci una valutazione utilizzando gli stessi dati di emissione forniti dall’azienda (anche se avremmo preferito avere dati verificati da un soggetto pubblico), abbiamo chiesto semplicemente di farci conoscere la verità . Chi ha firmato- e giurato  in tribunale la veridicità della  perizia- è persona qualificatissima, e giunge a conclusioni inequivocabili “ si ritiene che da quanto riportato nello studio di impatto ambientale non sia attendibile il miglioramento ambientale…anzi appare …che lo scenario post operam sia peggiorativo delle condizioni ambientali e sanitarie..”(sul nostro sito il testo completo). A questo punto siamo convinti  di avere in mano un quadro chiarissimo, con pareri terzi e anche quarti. Si vuole fare un ulteriore perizia? Perché no, a patto che sia fatta con metodologie corrette e condivise con verifiche ai camini (definizione del/dei marker) ed all’ambiente circostante mediante campagne di monitoraggio ai sensi del D.M. 60 del 2002 e impostazione ragionata degli analiti da monitorare" queste le parole di Uniti per la Salute.

“Ho letto e sentito i filmati. - ha aggiunto via lettera il dott Stevanin - Quello che posso dire è che risulta sconsolante che dopo tre anni servano pochi euro (ma socialmente un capitale) e 6 giorni di lavoro per spiegare concetti “elementari” e richiedere metodi di analisi (cicli virtuali di utilizzo) di verifica inclusa una fotografia della situazione ante operam della qualità dell'aria fatta secondo metodiche normate. Ultimo concetto: il nostro breve lavoro si basa su dati Tirreno Power e ribadisco che da un colosso industriale non mi aspetto comunicazione ma informazione. E dagli enti (a tutti i livelli) mi aspetto umiltà e valutazioni. Non  una "battaglia" tra tecnici o titoli accademici o chi ha fatto che cosa ma una ottemperanza del principio di precauzione che prevede analisi e metodi incontestabili. Principio che in questo particolare progetto risulta “pilastro” per la sua fattibilità. Concetto espresso dai promotori”.  

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