- 02 gennaio 2011, 12:46

I pedaggi del disonore

Mentre l'inflazione è al 1,5% le Autostrade rincarano di più del doppio: 3,3% direbbe la media. Ma non tutte, perchè la "nostra" A10 è speciale. E intanto l'Autorità Garante di Mr. Prezzi "dimentica" casualmente sia Savona che Imperia. Sbancano Marcellino & Co...

I pedaggi del disonore

Al solito la notizia scivola via, tra le pieghe celebrative di un capodanno savonese al solito misero e infreddolito, sponsorizzato quest'anno sempre con danari pubblici e/o semipubblici come quelli di Comune, Autorità Portuale e persino Ecosavona (Gruppo Geotea > Lussemburgo > Isole Vergini) che evidentemente si sta preoccupando di rifarsi un poco il maquillage o di avere qualche voce a passivo, dopo gli scandali dell'annus orribilis appena trascorso.

Quanto si è speso per questo capodanno? E quanto (e chi) ha fatturato? Si saprà.

Ormai la festa in darsena ha assorbito non si sa a quale titolo e/o locandina, la definizione di Grande Capodanno. Oooohhhh...

Chissà, forse perché se ne inizia a parlare un mese e mezzo prima quando non si sa cosa scrivere, o quando muore d'infarto correndo un giovane di 36 anni.

Bene, vira la boa del 2011 con la Grande notte del povero San Silvestro in darsena, dove i sodali partners di Tirreno Power avrebbero potuto anche sprecarsi portando un po' di energia sensibile, anzichè costringere gli organizzatori a dotarsi di un robusto gruppo elettrogeno cuneese, imbertato in un angolino (vedi foto)

anche perchè con impianti elettrici di questo tipo in un luogo aperto al pubblico, che definire volanti è garbato, senza passacavi e con grandi ricci da 2500 Watts (tanto consumava ciascuno degli spot noleggiati dalla Gemmi Luci di Milano) diciamo che le norme non erano poi esattamente rispettate. Ma chiudiamo al solito un occhio, anzi due (vedi foto)

        

 Il mitico palco della vecchia darsena poi, costato una fortuna di carbonio, acciaio e materiali pregiati, non ne ha voluto sapere neppure in questa occasione di dispiegare le sue leggiadre ali parapioggia, rimaste accuratamente ripiegate nella consueta posizione letargica, ad appannaggio di una normalissima copertura fornita dal service. Ma funzionerà ancora qualcosa di quella struttura? O se si tira cordino e catenella si spacca tutto? Chissà.

***

E mentre al porto si brindava, tra cavi, sponsors, striscioni e Bazar, sulle pareti metalliche dei caselli autostradali comparivano zitti zitti e come di consueto ormai, i simpatici ciclostili plastificati, ad annunciare, manco a dirlo, gli aumenti.

Solo che stavolta si è perso davvero il senso del limite: non sono bastati i disservizi deliranti dopo le prime nevicate appenniniche, che hanno costretto persino il povero Scajola a 15 ore di coda a suo dire, le gallerie senza idranti e fuori norma, i guard rail vecchi di 20 anni (eccezionali per fare a pezzi i motociclisti); a suggerire prezzi calmierati o meglio ancora NESSUN AUMENTO, per pudore e data la situazione complessiva…

ANAS timbra, e i privati - ai quali le nostre autostrade sono ormai in mano - passano alla cassa già da mezzanotte e zero1.Prima ai caselli, poi in Borsa. Ma sia chiaro, nessuno mette le mani in tasca agli italiani, specie a quelli che restano rivettati al divano di casa.

Alla riapertura dei mercati borsistici questi aumenti garantiscono ricche possibilità di facili speculazioni poco tassate, scommettendo su rialzi a schizzo dei titoli autostradali. Difficile no?

Per puro diletto riportiamo la schermata della quotazione SIAS (che controlla la A10 degli €urofiori), scattata domenica, a mercati chiusi. (Fonte: Borsaitaliana Spa)

Chissà cosa succederà alla riapertura di Piazza Affari... non è difficile immaginarlo dopo questa provvidenziale pastura di aumenti a pioggia... staremo a vedere tra poche ore.

Ma il disonore quest'anno è maggiore del 3,3%, pur folle e tanto sbandierato dai grandi media. Abbiamo provato ad armarci di un vecchio pallottoliere ed a calcolare l'aumento medio reale dei pedaggi.

Ci spiace smentire e speriamo di sbagliarci ma non si tratta affatto del 3,3% medio ma di un aumento che supererebbe il 5% (escludendo le due tratte non oggetto di aumenti e includendo quelle che sono addirittura diminuite come il passante di Mestre e le Autostrade Meridionali)

Ma facciam finta che il pubblicato ufficiale sia corretto.

Questi ULTERIORI aumenti (ingiustificati) si collocano ben oltre il doppio del tasso di inflazione programmato dal ministero dell'Economia all'1,5% per i 2010...

Solo il 120% in più dell'inflazione
, se consideriamo il dato ufficiale, oltre il triplo secondo il dato calcolato col pallottoliere, che di solito è sincero.

Che vuoi che sia per meritare un titolo, se c'è da celebrare il Grande Capodanno autoprodotto, così ricco di striscioni (che chissà se hanno pagato la regolare tassa pubblicitaria al comune - co-organizzatore - o se è scattata qualche provvidenziale deroga dalla I.C.A. Srl, tanto fu severa con i commercianti che appesero fogli A3 in vetrina, per promuovere qualche sagra o un corso di teatro...)

Dunque uno s'indigna per gli aumenti dei pedaggi al doppio dell'inflazione, poi si sente preso per il mulo quando l'Aiscat (l'associazione dei gestori autostradali) si giustifica con il penoso adagio degli investimenti. Quali investimenti? L'ordinaria manutenzione dovuta? Le lucine di Natale? I viadotti costruiti col cioccolato bianco che perdono i pezzi? Ma quelli son fatti loro: loto hanno voluto la CONCESSIONE, gli utili (pesanti) e loro DEVONO tenere in ordine le strutture. Punto. Semplice.

Avete mai visto un imprenditore che fa pagare ai clienti il prezzo del tornio nuovo, ammesso che nuovo sia?

Chi ha un'azienda provi: provi a dire ai suoi clienti che i prezzi sono aumentati perché lui ha dovuto fare degli "investimenti" previsti per legge, o perché ha dovuto revisionare gli estintori o mettere a norma l'impianto elettrico, e vedrete quanti nuovi clienti accorrono da voi.

Invece lo fanno. E NESSUNO DICE BA (a parte alcune Associazioni di Consumantori).

MA C'E' DI PIU'.

Uno pensa che i campioni incontrastati del pedaggio, la composita e gaudente confraternita della A10 AUTOFIORI Savona - Ventimiglia L'AUTOSTRADA PIU' CARA D'ITALIA, dopo le castagnate prese, e un bell'incidentone giusto qualche ora fa per dare il benvenuto al 2011, si siano dati una regolata civile e di puro buon gusto evitando di applicare aumenti a prezzi che sono già ampiamente fuori dal mondo. Se si pensa che con una vettura di media cilindrata, da Savona a Ventimiglia, si spende il doppio di pedaggio che di gasolio, parrebbe già sufficiente.

INVECE NO: gli aumenti medi nazionali sono solo il 3,3%

BENISSIMO. AUTOFIORI SPA AUMENTA I PEDAGGI DEL 4,7% (avete letto bene) PIU' DEL 300% dell'inflazione programmata.


Con buona pace del fantomatico MISTER PREZZI, il Garante e Presidente dell'Osservatorio prezzi e tariffe. "Il 20 luglio 2009 Roberto Sambuco è stato nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, Garante per la sorveglianza dei prezzi" così implacabile che nell'elenco delle città capoluogo di provincia ARRIVA A DIMENTICARE SAVONA e IMPERIA, quasi non esistessero.

http://www.osservaprezzi.it/livelli/istat/livelli.asp


D'altronde anche la Regione Liguria, stando al sito del Garante / Osservatore, non si è data particolar premura, visto che neppure compare tra quelle che hanno istituito un osservatorio sui prezzi. Forse è meglio cos', che costerebbe più l'osservatorio con relativo codazzo di nomine, che gli aumenti stessi.

http://www.garanteprezzi.it/GarantePrezzi/ossterr.asp

E il povero MISTER PREZZI, quanto guadagnerà per il suo alto osservare? Non si sa, perché l'elenco dei compensi, obbligatorio dopo la riforma Brunetta, sul sito del Garante, non si trova. Carenza nostra? Al solito, speriamo e di-speriamo.


Ma che importa dei costi di trasporto alle stelle, e degli aumenti del disonore, ultimi di una catena infame? Tanto in darsena a Savona c'è stato il Grande Capodanno...

ilpunto@savonanews.it

Questo l'elenco degli aumenti, se vi pare. Marcellino sbanca, tanto per cambiare...

 

-Asti-Cuneo 0,00%;
-Ativa 6,86%;
-Autostrade per l'Italia 1,92%;
-Autostrada del Brennero 1,39%;
-Autovie Venete 13,58%;
-Brescia-Padova 7,08%;
-Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%;
-CAV A4 Venezia Padova, Tangangenziale Ovest di Mestre -1%

-Raccordo con aeroporto Marco Polo -1,00%;
-Passante di Mestre -1,18%);
-Centropadane +0,80%;
-CISA +6,13%;
-Fiori +4,70%;
-Milano Serravalle Milano Tangenziali +1,53%;
-Tangenziale di Napoli +3,80%;
-RAV +14,15%;
-SALT +4,76%;
-SAT +4,08%;
-Autostrade Meridionali (SAM) - 6,56%;
-SATAP Tronco A4 (Novara Est-Milano + 12,95% - Torino-Novara Est + 12,38%);
-SATAP Tronco A21 + 9,83%;
-SAV (Valleè D'Aoste) + 18,95%;
-SITAF (Barriera di Bruere + 3,31%;
-Barriera di Avigliana + 5,50%;
-Barriera di Salbertrand 5,00%);
-Torino-Savona 0,63%;
-Strada dei Parchi 8,14%.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- totale  27 autostrade (o raccordi)            138,54 : 27 = 5,1311%
 
escludendo le due autostrade prive di aumenti otteniamo questa media:

-totale 25 autostrade(o raccordi)              138,54 : 25 = 5,5416%

SALVO ERRORI ED INVOLONTARIE OMISSIONI

Mario Molinari

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