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Savona | 03 febbraio 2011, 09:39

Savona: lettera aperta ad un giudice dai papà separati savonesi

"Troppi papà separati sono ridotti sul lastrico, anche per colpa di sentenze contro la dignita' della persona"

Savona: lettera aperta ad un giudice dai papà separati savonesi

L'associazione "La Luna dei papà" lancia un allarme per la famiglia,scrivendo al Giudice Fiorenza Giorgi del Tribunale di Savona, per osservare che "Troppi papà separati sono ridotti sul lastrico, anche per colpa di sentenze contro la dignita' della persona":

 

"Egregia Dottoressa Fiorenza Giorgi,

Ci rivolgiamo a Lei,  importante riferimento per le problematiche familiari del Tribunale di Savona,per far pervenire le istanze di moltissimi papà separati della provincia di savona,che si rivolgono alla nostra associazione “La Luna dei papà” per chiedere aiuto. Una  nuova emergenza sociale:i nuovi  poveri che vanno alle mense gratuite e nei dormitori non sono solo i clochard o gli stranieri, ma anche i padri separati con difficoltà economiche perché devono mantenere la ex moglie e i figli,trovare una nuova casa e se ci si mette anche la perdita del lavoro, si va facilmente sul lastrico. La cronaca dei quotidiani, e anche dalla esperienza fattasi con il nostro Centro servizi per la famiglia” con la collaborazione di assistenti sociali,psicologi,mediatori fam,avvocati(attivo ormai da cinque anni)  ci segnalano  vicende drammatiche attraversate da un’immensa tristezza e disperazione che non indicano per nulla tranquillità familiare tra le persone coinvolte, a cominciare dai pargoli ma anche delle mamme e dei papà.

È proprio su questi ultimi che i dati statistici recenti indirizzano l’attenzione, evidenziando una povertà crescente di molti padri separati che non ce la fanno a pagare l’affitto di un’altra abitazione con quel che rimane dello stipendio, una volta tolti il mantenimento dei figli e l’assegno alla  ex moglie. Per non parlare di quelli colpiti anche dalla crisi che ha tolto loro il lavoro. Sono esperienze che sicuramente non raccontano la realtà delle famiglie separate nella loro totalità: ci sono pure padri che purtroppo pur potendo si sottraggono al loro dovere negando gli alimenti oppure di ex mogli che sperperano gli assegni in spese non indispensabili; in ogni modo i racconti di padri separati e rovinati inseguito al divorzio non possono rimanere inascoltati!

E non sono uomini facoltosi rovinati dal crollo delle borse, immigrati o disoccupati, bensì padri separati, da molti ormai definiti la generazione dei “nuovi poveri”. Padri senza soldi per sé, padri che pagano gli assegni alle ex mogli e ai figli : abbandonare il tetto coniugale, soprattutto se si hanno bambini, è una scelta che costa caro attualmente, non solo per lo shock emotivo che esso comporta ma anche per le conseguenze economiche che tali scelte determinano. Alle vecchie spese, che già pesavano sul budget familiare, come potrebbe essere il mutuo per l’acquisto di un’abitazione o di una macchina  si aggiunge il sostentamento dei figli e l’affitto di un nuovo alloggio in cui andare a vivere. Un uomo dal reddito medio come un operaio o impiegato che guadagna sui milleduecento euro riesce ad arrivare a fine mese?

E chi, più sfortunato, non si trova neanche questi perché ha perso il lavoro oppure è colpito dalla cassa integrazione regalata a tanti dipendenti dalla crisi che sta investendo il nostro paese, non ha diritto neanche ad una sua abitazione e alla fine di una giornata di lavoro si vede costretto a tornare a casa dei genitori e quanto ciò non è possibile a dormire sotto i ponti, nelle case d’accoglienza o in macchine piene di ricordi senz’altro ma non dignitose per uomini che oltre al fallimento della vita privata si rinchiudono nel loro mondo di miseria, senza più tutela e limitati a vedere i figli a rate e senza possibilità di riscatto! Nonostante i casi di divorzio siano sempre più numerosi,non è affatto una situazione di benessere quella che affronta l’uomo comune quando si separa.

 “Negli ultimi dieci anni nel nostro paese si e’ sviluppata una nuova ed irresistibile piaga sociale causata dall’aumento esponenziale di separati e divorziati. Ogni anno in Italia si separano circa 160.000 persone e 100.000 sono i nuovi divorziati. E’ un fenomeno che riguarda per lo più operai, impiegati ed insegnanti. Le separazioni e i divorzi, dati gli obblighi economici e le spese che determinano, trasformano questi lavoratori in veri e propri ‘clochard’; il 25% degli ospiti delle mense dei poveri sono separati o divorziati. Nell’80% (circa 500.000) dei casi si tratta di padri separati, obbligati a mantenere moglie e figli e a non avere più risorse per sopravvivere. Sono numeri che fanno rabbrividire.

Urge una nuova politica sociale che restituisca dignità a quanti sono stati sfortunati nel loro matrimonio,(donne e uomini) che hanno perso tutto e che vivono da emarginati.Nella nostra realtà abbiamo aperto “ Casa papà”un alloggio temporaneo  per i papà che si trovano in difficoltà abitativa.  Anche costoro hanno diritto ad avere pari opportunità. Quando si perde la dignità si rischia di non essere nemmeno buoni genitori” Anche il divorzio inizia ad essere un lusso per i ricchi e non per i separati a basso reddito!

 Il termine di un legame affettivo quale il matrimonio per un uomo con reddito medio rappresenta anche la fine di un’indipendenza economica: frequentemente in sede di divorzio un terzo delle sue entrate mensili deve versarle direttamente alla ex moglie e ai figli,un’altra buona parte la deve impegnare per un secondo affitto in quanto la casa coniugale il più delle volte viene assegnata al genitore affidatario dei figlio che è quasi sempre la madre e così dello stipendio all’ex marito resta ben poco da permettergli una sistemazione abitativa decorosa, se poi viene a mancare anche il lavoro o si è precari la casa diventa una vera e propria chimera! Per ridurre i costi alcuni papà scelgono di ritornare sotto il tetto dei genitori, ma quando ciò non è fattibile si trovano costretti a chiedere aiuto alle mense e ai dormitori. In Italia molti enti pubblici e associazioni si stanno muovendo per cercare di risolvere questa situazione che rischia di diventare davvero una piaga sociale.

 «Il fenomeno della povertà dei padri colpisce comunque trasversalmente tutte le fasce sociali,tranne nei casi dei nuclei familiari più agiati, in cui i costi sono ammortizzati dalle forti possibilità economiche proprie o delle famiglie di origine. In alcune circostanze l’eventuale indigenza provoca addirittura l’impossibilità di separarsi anche nei casi in cui questo sarebbe consigliabile, come nei casi di violenza domestica. L’indigenza, inoltre, colpisce anche i figli: nonostante la legge preveda un uguale tenore di vita dei figli tra il “prima” e il “dopo”, la duplicazione dei costi di fatto non lo permette.   il problema si pone in modo a volte drammatico, come constatiamo in molti casi che quotidianamente trattiamo..

Cosa fare:In aggiunta alle città e regioni  sono numerose ormai le realtà urbane che tentano d’ aiutare i padri in difficoltà. Per avere indicazioni e sostegno ci si deve rivolgere al municipio della propria città di residenza, dove gli assistenti sociali saranno in grado d’ indicare i bandi per le agevolazioni e le varie federazioni locali che si occupano di questi problemi;anche la Caritas è molto attiva in questo senso e non mancano associazioni volontarie Onlus che tutelano i soggetti in disagio. L'associazione la Luna dei papà di Savona propone, insieme all'amministrazione Comunale, coinvolgendo tutte le organizzazioni che si occupano della “famiglia”, la creazione di una nuova “organizzazione” capace di una azione di coordinamento tra le molte realtà presenti sul territorio che svolgono attività di promozione e sostegno alle famiglie e tutela dei diritti civili, tramite la  promozione di adeguate politiche familiari che sostengano le funzioni della famiglia e tutelino i diritti dei suoi singoli membri.

Un “Forum” per dare spazio alle organizzazioni impegnate in un ampio spettro di tematiche tutte connesse al ruolo della famiglia intesa quale soggetto attivo della comunità civile, titolare di peculiari diritti ma anche di specifiche risorse: educazione dei figli, la formazione della coppia, i rapporti generazionali, la bioetica, l'utilizzazione dei mass-media , i servizi welfare riservati alle famiglie in quanto tale e ai suoi singoli componenti  da parte delle istituzioni pubbliche e private (servizi per l'infanzia, per la donna, per i genitori in difficoltà, per gli anziani, per i soggetti socialmente deboli). Un Forum allo scopo di sviluppare una “rete” fra soggetti che condividano una comune visione dei diritti della famiglia.Costruiamo  insieme una società migliore, nel rispetto della persona,per il futuro dei nostri figli.

Ringraziando per la cortese attenzione"

 

Il presidente Mauro Rossello


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