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Savona | 14 marzo 2011, 20:00

"Chi governa può ignorare la salute dei cittadini?"

E' la domanda tutto sommato chiara che Uniti per la Salute rivolge alle istituzioni, con particolare riferimento al governatore della Regione liguria, chiamato ad orientarsi

Claudio Burlando, governatore della Regione Liguria (PD)

Claudio Burlando, governatore della Regione Liguria (PD)

L'associazione invita i cittadini e soprattutto chi ha la grande responsabilità di decidere per il futuro del territorio savonese a leggere o rileggere attentamente quanto segue e quindi a non sottovalutare o ignorare

Domani la giunta Regionale deciderà la posizione della Regione Liguria per la Conferenza dei Servizi di Roma  sul potenziamento a carbone della Centrale di Vado –Quiliano.

L’Ordine dei Medici della provincia di Savona che in un documento del 3 dicembre 2010 dichiara “nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della centrale si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari”.

L’ IST che dichiara”Nella relazione presentata da Tireno Power vi sono gravi lacune metodologiche che mettono in discussione le tranquillizzanti conclusioni del documento. In sintesi: -errori ed omissioni nelle stime delle emissioni di polveri fini primarie e secondarie - sottostima delle emissioni di gas serra-sottovalutazione dei dati derivanti da studi su bioindicatori- errori metodologici sull’impatto sanitario.

Il  Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanità che in sede della conferenza dei servizi  rimarca come i decreti rilasciati “non abbiano sufficiente evidenza della problematica relativa ai c.d. microinquinanti classici derivanti dalla combustione del carbone, tra cui PCB, i metalli pesanti, l’arsenico e “l’importanza di considerare il deposito al suolo di tali sostanze".

I Sindaci di Vado e Quiliano, che con una forte posizione a difesa della salute, nel documento del 25 gennaio scorso dichiarano come “ il Decreto di compatibilità ambientale del progetto non abbia sufficientemente valutato le implicazioni sulla salute e sui dati ambientali sensibili… chiedono che le gravi lacune presenti nell’attuale procedura di valutazione siano sviluppate in quanto tali approfondimenti si ritengono indispensabili per una corretta e appropriata valutazione degli impatti ambientali”,  dichiarando   come “fondamentale, condizionante e non prorogabile” sia un piano di monitoraggio ante operam sia una Valutazione di Impatto Sanitario.

Queste  pressanti richieste non possono essere poste come prescrizioni ma “azioni indispensabili e urgenti prima di ogni ulteriore determinazione”, puntualizzano i Sindaci. Cosa direbbero poi ai cittadini gli amministratori  regionali qualora assumessero decisioni  in contrasto con queste autorevolissime posizioni a tutela della salute?

UplS

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