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CGIL Informa | 29 luglio 2011, 17:59

Sindacato Italiano Balneari: in Liguria la situazione peggiore

A luglio continua il calo di presenze negli stabilimenti balneari. In Liguria la situazione peggiore, si salvano solo le isole. Necessario avviare un monitoraggio delle coste interessate dall’erosione

Sindacato Italiano Balneari: in Liguria la situazione peggiore
Segnale negativo per il turismo balneare anche nel mese di luglio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

 

“Continua a luglio il segno negativo negli stabilimenti balneari, in Liguria abbiamo registrato meno 25% di presenze sulle spiagge e nei consumi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, solo la Sicilia e la Sardegna riescono a contenere le perdite”, dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla F.I.P.E./CONFCOMMERCIO.

 

“La causa principale è da individuare nelle avverse condizioni atmosferiche – continua Borgo –  le piogge e le temperature quasi autunnali hanno sconsigliato i turisti a venire in spiaggia. Diverse mareggiate, poi, hanno amplificato il fenomeno erosivo su lunghi tratti di litorale con il risultato che molti stabilimenti balneari, oltre ad aver subito danni alle attrezzature, sono stati costretti a diminuire il numero degli ombrelloni a disposizione dei clienti ma, soprattutto, a modificare i servizi offerti in funzione del ridotto spazio utilizzabile”. Continua il fenomeno per cui nei week-end spesso si registra il tutto esaurito, ma nei giorni feriali le presenze sono, purtroppo, ridotte al minimo.

 

“Sfortunatamente contro i ‘capricci’ di madre natura possiamo fare poco – continua Borgo – anche se la politica degli imprenditori da anni è rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualità ed alla difesa dell’ambiente, senza la sabbia non possiamo fare miracoli. E’ assolutamente necessario avviare un monitoraggio dettagliato su tutti i circa 8.000 chilometri di costa della nostra Penisola individuando quei tratti di litorale su cui intervenire al più presto con opere di ripascimento e/o di consolidamento”.

 

“Confidiamo che ad agosto sia possibile invertire questa tendenza, anche in considerazione del fatto che questo continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze – conclude Borgo – non ci illudiamo, però, di poter ‘raddrizzare’ una stagione turistica 2011 cominciata davvero male”.

 

Presenze sulle spiagge, rispetto allo stesso periodo del 2010, secondo un sondaggio condotto su un campione di imprese balneari aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari:

                                                                                                       

 

Luglio 2011

Abruzzo

 invariato

Basilicata

 invariato

Calabria

 - 10%

Campania

 - 15%

Emilia Rom.

 - 10%

Friuli V. G.

 - 15%

Lazio

 - 20%

Liguria

 - 25%

Marche

 invariato

Molise

 invariato

Puglia

 - 8%

Sardegna

-  5% 

Sicilia

 - 5%

Toscana

 - 20%

Veneto

 - 12%

                              Fonte S.I.B. Sindacato Italiano Balneari      

 

        N.B. DATI NON DEFINITIVI AGGIORNATI AL 28 LUGLIO 2011

 

 

CAMPAGNA NAZIONALE ESTIVA

 S.I.B. 2011

 

“Per lo Stato non esistiamo”

 

VOGLIAMO PARLARE AGLI ITALIANI

SU TUTTE LE SPIAGGE DEL PAESE

E’ a rischio L’offerta turistica balneare:

28.000 imprese, 600.000 addetti

 

 

“Per lo Stato non esistiamo”, questo il titolo della campagna nazionale estiva 2011 avviata dal S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente alla FIPE/Confcommercio su tutte le spiagge d’Italia.

 

Circa 300.000 manifesti saranno affissi negli stabilimenti balneari per portare a conoscenza dell’opinione pubblica il vero e proprio grido d’allarme lanciato dagli imprenditori per il grande momento di difficoltà che stanno vivendo: secondo la Direttiva Servizi e lo stesso Trattato dell’Unione Europea nel 2015 le concessioni demaniali andranno all’asta e con l’arenile anche gli stabilimenti balneari.

Tutto questo è assolutamente inaccettabile!

 

“Per lo Stato non esistiamo”. In nome di un ‘Principio Comunitario’ nel 2015 lo Stato potrebbe mettere all’asta le spiagge con sopra i nostri stabilimenti balneari, costruiti con tanta passione e un duro lavoro, favorendo i grandi gruppi industriali, le mafie e il riciclaggio di denaro. La tradizione turistica balneare italiana, fondata sul rapporto umano, la disponibilità, la cortesia, l’amore per questo lavoro rischia di scomparire per far posto ai servizi standardizzati delle multinazionali o addirittura a nessun servizio. Volete davvero che questo accada?

 

Quattro le tematiche affrontate nella campagna: ‘ambiente’, ‘bambini’, ‘cortesia’ e ‘sicurezza’: in spiaggia piace a tutti trovare un ambiente curato e tutelato, attenzione per i bambini, cortesia e disponibilità, assistenza e sicurezza. I gestori degli stabilimenti lavorano per il benessere, su tutte le spiagge italiane, con professionalità e innovazione.

 

In spiaggia, poi, è stata avviata una petizione contro il rinnovo delle concessioni degli stabilimenti balneari con procedure di evidenza pubblica. I turisti con una semplice firma potranno dimostrare in modo tangibile il proprio appoggio alla categoria.  

 

“Il Sindacato con questa campagna vuole evidenziare quanto richiesto al Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto in ordine alla necessità di far uscire la categoria dalla Direttiva Bolkestein e dalla normativa europea” – dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B.

 

“Anche il Parlamento, attraverso un l’Odg approvato all’unanimità dal Senato il 5 maggio scorso, ha condiviso questo percorso – continua Borgo – ed ha impegnato il Governo a prendere una iniziativa nei confronti della Comunità Europea così da evitare che, attraverso una evidenza pubblica, si vada a smantellare un complesso economico importante costituito da così tante piccole e medie imprese che negli anni ne hanno fortemente caratterizzato l’immagine e lo sviluppo. Con questa campagna intendiamo sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere i clienti in questa battaglia a difesa del sistema balneare italiano.

 

Chi utilizza i nostri servizi conosce bene la qualità dell’offerta ma soprattutto l’importanza sociale svolta da decenni dagli stabilimenti balneari italiani attraverso una molteplicità di servizi quali: la sicurezza sia in mare che sulla battigia, il primo soccorso, l’ordine pubblico ecc. ecc. Ci aspettiamo, inoltre, centinaia di migliaia di adesioni alla nostra  petizione quale testimonianza solidale alla categoria, alla fine della stagione estiva i volumi con le firme saranno consegnati a Bruxelles a Michel Barnier, Commissario europeo per il Mercato Interno e i Servizi”.    

 

Confermiamo che i nostri obiettivi inderogabili sono:

 

•      l’abolizione dell’obbligo del rinnovo delle concessioni con procedura di evidenza pubblica (aste) ottenendo da Bruxelles una ‘deroga’ per le nostre imprese alla Direttiva Servizi e allo stesso Trattato CE o, comunque, qualsiasi altro strumento atto

a raggiungere analogo risultato;

 

•      una legge parlamentare organica di riforma della normativa sulle concessioni, concertata e condivisa con le Regioni costiere e le Associazioni di categoria.

 

Oggi dietro i nostri servizi di spiaggia, (i migliori del mondo), a cui sono abituati i turisti c’è il lavoro di tre generazioni di balneari, 30.000 professionisti con i loro familiari, i loro collaboratori, un indotto che coinvolge oltre 600.000 persone. La tradizione legata all’offerta turistico-balneare dell’Italia è il punto di riferimento per molti Paesi, (e oggi molti hanno cominciato a copiarla), è il fiore all’occhiello del nostro turismo e va tutelata, salvaguardata, incentivata. Viceversa non solo ci sarebbe una pesantissima ricaduta occupazionale che aggraverebbe ancora di più una già difficile situazione economica generale, ma allontanerebbe – e di molto – il tentativo di risalita del turismo italiano ai vertici del mercato internazionale così come auspicato nel XVII Rapporto sul turismo.

 

com.

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