E li chiamano esperti (e si fanno pure pagare)

Il bello è che riempiono le pagine dei giornali, i siti internet, le rubriche televisive, convinti di conoscere materie delle quali non sanno neppure gli aspetti fondamentali. Sono <gli esperti>, quelli che in questi giorni sono interpellati dai giornali e dai media per spiegare il perchè di questo caldo africano che ci costringe a cambiare abitudini, modi di vita, perfino orari di lavoro. Visto che questa ondata di calore è arrivata con notevole ritardo sulla media tanti, e soprattutto gli anziani, vorrebbero sapere qualcosa di più. Una domanda ad esempio: ogni giorno che passa la fine del gran caldo è posticipata. Ricordate giovedì scorso? Il gran caldo, secondo questi dilettanti allo sbaraglio, doveva passare dopo il weekend, poi domenica si è posticipata la conclusione a domani, ma adesso si parla di gran caldo fino a data da destinarsi, forse Natale o la prossima Pasqua. Come mai? Semplice, alcuni di quelli che noi chiamiamo <esperti> del meteo e che curano con impudicizia rubriche sui media non sanno neppure distinguere dall' Anticiclone dell'Azzorre da un Tornado. Lavorano con superficialità non conoscendo spesso nulla della materia che trattano. In Inghilterra, solo per fare un esempio, il servizio meteo durante il torneo di Wimbledon indica a che ora e su quale campo pioverà. Una precisione assoluta. Da noi, ricordate, la Liguria spesso era indicata al sabato e domenica come regione da temporali e tsunami, salvo poi splendesse il sole (e bene hanno fatto alcuni esponenti politici alassini a denunciare i responsabili). Li chiamano <esperti> ma non conoscono nulla. Sanno soltanto dirti che se fa caldo è meglio uscire nelle ore serali e mangiare frutta e verdura. Beh, qualcosa hanno imparato in tanti anni di una luminosa carriera.