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CGIL Informa | 18 giugno 2012, 17:13

Energia: ma se c'è un eccesso di offerta perchè non tenere in esercizio solo le centrali meno inquinanti?

I sindacati di categoria spingono perfezionare il protocollo di intesa con ENEL. Ed emergono alcuni aspetti assai rilevanti come "l'eccesso di offerta". Troppa corrente inutile. E tante centrali restan ferme, putrtoppo le meno inquinanti

Energia: ma se c'è un eccesso di offerta perchè non tenere in esercizio solo le centrali meno inquinanti?

Così il documento sindacale:

"Prot. n.: 120607_prot41_incontro Enel oggetto: incontro Enel 5.06.2012

Roma, 7 giugno 2012

Alle Segreterie Regionali e Territoriali Filctem – Flaei – Uilcem

loro sedi

Il 5 giugno u.s., in occasione di un incontro con l'Enel per approfondire la definizione di un nuovo protocollo di relazioni industriali in sostituzione di quello in vigore che risale al 2003, i rappresentanti aziendali ci hanno comunicato che, da qualche giorno, avevano inoltrato una richiesta di incontro ai Ministeri competenti per affrontare le tematiche riguardanti le centrali termoelettriche ad olio combustibile. Due le esigenze: le scadenze delle AIE e la remunerazione per il mantenimento in disponibilità di quelle centrali in caso di emergenza gas.

La situazione che si prospetta è assai grave; da un lato l'eccesso di offerta tiene fermi anche i più moderni cicli combinati a gas dall'altro se i più vecchi impianti a olio devono rimanere disponibili per i casi di emergenza devono essere messi a norma ma in questo caso l'azienda comprensibilmente vuole la certezza che la potenza disponibile sia remunerata.

È la prima volta che si registra una situazione del genere. In quegli impianti ci operano circa 630 dipendenti Enel e 220 delle ditte in appalto nonché l'indotto che ci gravita attorno per le manutenzioni. Abbiamo quindi chiesto all'azienda di tenerci informati sulle eventuali comunicazioni Ministeriali che anche noi solleciteremo e deciso di affrontare le eventualità in modo condiviso puntando alla reimpiegabilità nel Gruppo di eventuali eccedenze del personale.

Allo scopo implementeremo il testo in discussione di uno specifico accordo sulla mobilità interdivisionale per dotarci degli strumenti più idonei al bisogno evitando conseguentemente il ricorso agli ammortizzatori sociali.

È evidente come, aldilà della pesantissima crisi che investe il Paese e conseguentemente il settore, non aver programmato da anni la politica energetica oggi fa emergere le strutture e le contraddizioni da tempo denunciate dal sindacato.

Vigileremo attentamente assieme ai territori coinvolti, l'evolversi della situazione pronti ad assumere le iniziative più opportune per difendere i siti produttivi e l'occupazione.

Cordiali saluti.

Le segreterie nazionali Filctem – Flaei – Uilcem

sn

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