Eraldo Ciangherotti:"Stop ai suicidi assistiti dalle Istituzioni"

"Ultracinquantenne, autista di trasporti da 30 anni, di recente separato anche per le tante difficoltà vissute, con una ditta privata e la sua partita iva andati in fallimento. Oggi è sul lastrico, per una serie di traversie tra banche e finanziarie, in attesa addirittura di pignoramento, a breve, del bene immobile, della sua unica casa di proprietà, un bilocale di 30 mq con garage. Fino a qualche tempo fa, quest'uomo lavorava con la sua ditta di trasporto e riusciva a campare discretamente. Aveva un tir, il suo unico mezzo di lavoro, un autoarticolato con cella frigorifera, con cui trasportava frutta, verdura e fiori in Francia e in Spagna per conto delle nostre aziende agricole locali.  Improvvisamente, poi, negli ultimi tempi, con la crisi economica dilagante, è cominciato anche per lui il dramma. Una grossa ditta commerciale francese sua cliente, da cui avanzava crediti è fallita improvvisamente e così il crollo della sua piccola impresa di trasporto non ha avuto più arresto. Prima il ritiro del tir per il mancato pagamento delle rate. Poi, alla fine, tra fido, leasing e cessioni alle finanziarie, non ce l’ha più fatta a stare dietro alle rate da pagare ed entro ottobre, per decisione del tribunale, l'alloggio con molta probabilità verrà venduto all'asta, senza più possibilità di rinvii. Così sarà il futuro di questa persona quasi vicina all'età pensionabile: senza possibilità di lavoro fisso e senza casa. Pieno di debiti. Per lui rimane solo da sperare in qualche lavoro occasionale, saltuario, spesso con possibilità di guadagno inferiori a 50 euro alla giornata. Magari, come già gli è capitato, assunto sulla carta come autista, con un meccanismo strano di sottoscrizione di un contratto da stracciarsi al termine del viaggio, in caso di mancati controlli. Se quest’uomo vicino alla sessantina si vedrà privato della casa per i debiti maturati con le banche e le finanziarie, dove andrà a vivere? Io, come assessore, non ho risorse disponibili per rispondere a questa richiesta di aiuto. Posso però rendere pubblica questa situazione drammatica dell’autista ingauno, per fare da tramite ed appellarmi al Prossimo (in questo caso veramente con la P maiuscola). Per contribuire ad attivare il buon senso delle Istituzioni, del nostro Governo. Sì, perché dopo il recentissimo episodio di ieri, a Cairo, dove si è suicidato un giovane trentenne dopo aver ricevuto la notifica di sfratto esecutivo che imponeva a lui, a suo fratello e alla madre di lasciare l’alloggio in cui vivevano da tre anni e mezzo, bisogna trovare uno spazio di solidarietà sociale, tra Associazioni di volontariato, banca etica e altri Enti, magari con un fondo di solidarietà del governo come quello pensato per l'usura in Sicilia, con cui si possa aiutare con contributi ad un interesse più basso, vicino allo zero, chi si è andato ad impegnare con la propria casa per non far fallire la propria ditta. Non si può più perdere tempo. Urge che la proposta di legge sull’impignorabilità della prima casa di proprietà, in ossequio al principio previsto nella nostra Costituzione, diventi legge per tutelare il diritto di abitazione, nel rispetto della persona umana, come previsto e tutelato dagli articoli 2,3,32 e 47 della Costituzione. Debbono essere protetti i componenti del nucleo familiare residenti presso l’abitazione e, fino al momento in cui questi vi risiedono, non possono essere allontanati dall’abitazione. Storie di vita drammatiche, come questa, ce ne sono tante e vanno ascoltate per essere affrontate; diversamente le avremmo tutte sulla coscienza. Nel frattempo, chi fosse disponibile ad aiutare questo sfortunato concittadino non esiti a contattarmi."