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Sanità | 12 giugno 2013, 09:54

Regione Liguria:giovedì presentazione del progetto "Carta della bambine"

Maruska Piredda:"Obiettivo scardinare gli stereotipi alla base delle violenze fisiche e psicologiche"

Maruska Piredda

Maruska Piredda

«È indispensabile che la politica tutta e in particolare le donne che fanno politica sostengano ogni iniziativa che abbia l’obiettivo di scardinare quegli stereotipi di genere che, spesso figli di una distorsione culturale e di una stratificazione di comportamenti sbagliati, generano episodi di violenza, fisica e psicologica, e di discriminazione sessuale nei confronti delle donne». Così dichiara Maruska Piredda, capogruppo di Italia dei Valori in Regione Liguria e presidente della commissione VIII Pari opportunità. Piredda aderisce al progetto di diffusione della Carta delle bambine, che sarà presentato a Genova domani, giovedì 13 giugno, alle 11 in via Mura delle Zerbino.

«L’essenza della Carta – spiega Piredda – si concentra sull’azione di promozione dei diritti fondamentali delle bambine, che, sebbene possono sembrare scontati, purtroppo sono spesso calpestati sul piano educativo e culturale. La violazione dei diritti della donna, fin dall’età infantile, si traduce i dannosi stereotipi che avviliscono tutti gli aspetti della personalità femminile e, in casi estremi, possono sfociare in atti di violenza, come testimoniato dai dati allarmanti sul femminicidio».

La “Carta dei Diritti della Bambina”, composta di 9 articoli, fornisce una lettura “di genere” dei diritti sanciti dalla Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia del 1989, ratificata in Italia nel 1991. Nella Carta sono elencati principi direttamente pensati per tutelare le bambine, che nel panorama infantile rappresentano un obiettivo di discriminazione ancora più grave e necessitano dunque di forme specifiche di protezione. La Carta è stata presentata e approvata nell’estate 1997 in Islanda durante il IX congresso della federazione Europea BPW (Businnes Professional Women), ONG che lavora in collaborazione con le Nazioni Unite, alla quale è affiliata anche Fidapa-federazione italiana donne arti professioni affari.

«La diffusione di questo documento – conclude Piredda – è fondamentale per garantire alle donne, fin dalla nascita, il diritto alla parità sostanziale come principio di non discriminazione, come già affermato dalla nostra Costituzione all’art 3. Oggi, complice la crisi economica e i tagli lineari al welfare familiare, la condizione femminile è drammaticamente peggiorata. La donna si trova schiacciata da un lato dalla necessità di essere fonte di reddito, sebbene più precario rispetto a quello degli uomini, e dall’altra dai sempre maggiori carichi di lavoro familiare, cura dei figli e degli anziani di casa. Abbattere gli stereotipi e quindi eliminare qualsiasi forma di discriminazione femminile a livello culturale, sociale e professionale non può che iniziare dall’età infantile per garantire, anche in Italia, pari opportunità alle donne del domani».

c.s.

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