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Eventi | 14 luglio 2013, 15:00

Gli alpini savonesi e piemontesi in festa al 35° Raduno a Mombarcaro

Generale Bruno Barberis:"Non dobbiamo avere paura di pronunciare la parola Patria per ricordare coloro che sono caduti per essa. Cerchiamo di amare sempre di più la nostra Italia!".All'interno fotogallery

La fotogallery dell'evento

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Mombarcaro e gli Alpini, una tradizione storica che si rinnova ogni anno. Si è svolto questa mattina il 35esimo Raduno Intersezionale dell'Associazione Nazionale Alpini A.N.A, al quale erano presenti 42 paesi di Piemonte e Liguria delle sezioni di Ceva, Asti, Imperia e Savona (Finale ligure, Cosseria, Diano marina e Cairo Montenotte tra i gruppi della sezione savonese).

Al raduno, organizzato dalla sezione A.N.A di Ceva, dal Comune e dalla Pro Loco di Mombarcaro, erano presenti le autorità civili e militari nonché la Banda "Adriano Masenti Bersone" di Ceva. Grande la partecipazione nella piazza di Mombarcaro, vetta e cuore delle Langhe. Dopo la sfilata degli alpini per le vie del paese, numerosi gli interventi preceduti dalla consegna della targa all'ultimo reduce artigliere e alpino Giuseppe Bertola, classe 1923, per l'impegno e la difesa della libertà.

A seguire il benvenuto e i ringraziamenti del capogruppo degli alpini di Mombarcaro, Giovanni Carretto, ha preso la parola il presidente della sezione di Ceva Matteo Radiolo. "L'incontro di oggi rappresenta una grande occasione per ricordare tutti i caduti - inizia e pone gli interrogativi sul futuro associativo degli alpini - bisogna dare una mano ai gruppi e alle sezioni che stanno perdendo forza numerica".

"Non dobbiamo avere paura di pronunciare la parola Patria per ricordare coloro che sono caduti per essa. Cerchiamo di amare sempre di più la nostra Italia! - ha affermato il Generale Bruno Barberis, cavaliere ufficiale, figura storica e di spicco tra gli alpini - sono felice di essere qui a Mombarcaro, per respirare aria pura di amicizia e fraternità. Invito il sindaco a valorizzare sempre le iniziative degli alpini con l'augurio di rivederci tutti insieme il prossimo anno".

Presente al raduno anche il vice presidente della provincia di Cuneo Giuseppe Rossetto: "Nel momento in cui il nostro Paese sta attraversando una crisi difficile, siamo veramente convinti che il cambiamento debba partire solo dalla riforma economica e delle istituzioni? - chiede alla folla - certo è necessario, ma se non si parte dal cuore e dalla mente degli uomini, non andremo da nessuna parte! Dobbiamo recuperare lo spirito alpino e rendere sempre vivi i loro valori, di perseveranza, sacrificio e dedizione".

Ma cosa vuol dire essere alpini oggi? "Vuol dire avere nello spirito e nel cuore l'amore e la salvaguardia del nostro territorio e delle nostre istituzioni - afferma Massimo Gula, ex presidente della sezione alpini di Ceva - è oggi più che mai necessario trasmettere e tramandare ai giovani la tradizione e i valori degli alpini. E l'unico modo è dimostrare loro di essere sempre presenti, attivi nel territorio e nel sociale"."Viva Mombarcaro, viva gli Alpini e viva gli italiani".

Debora Geido

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