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Attualità | 31 luglio 2013, 08:30

"Savona Scomparsa" dà voce al monumento dei caduti

Ogni giorno, alle 18, ventun rintocchi per ricordare le vittime di tutte le guerre

Monumento ai caduti, Savona. (La foto è tratta dal profilo pubblico facebook)

Monumento ai caduti, Savona. (La foto è tratta dal profilo pubblico facebook)

Come gli abitanti di Savona sanno bene, ogni giorno, alle 18:00, il tempo in piazza Mameli si ferma per un istante. In un attimo che vuole sottrarre l’attenzione al presente, il pensiero è accompagnato a salutare in raccoglimento i caduti di tutte le guerre, richiamando i loro nomi raccolti in ventuno iniziali ed ascoltando l’eco della loro sorte in silenzio. Il Monumento ai Caduti, inaugurato nel 1927 ed opera dello scultore ligure Luigi Venzano ( 1885-1962 ), è un gruppo di statue bronzee che sorreggono una grande campana, la quale risponde ad un comando ad orologeria che tutti i giorni ne aziona i ventuno rintocchi. Evento unico e proprio del savonese, il rintocco della campana ferma dunque la popolazione ed il traffico cittadino esortando tutti ad un momento di raccolta commemorazione. Tra le pagine del noto gruppo Facebook “Savona scomparsa”, si trova a tal proposito un prezioso documento del primo dopoguerra intitolato “Rintocchi e Memorie” che spiega e descrive i significati che si sono voluti imprimere nel monumento; per il suo valore storico e chiarificativo lo riportiamo dunque qui nella sua interezza:

“La generazione che passa, il Veterano, richiamando le ore tristi ed eroiche della schiavitù, dà con l’incitamento della rievocazione, il saluto augurale al Giovane partente, virile rinascita di propositi che muovendo verso l’immolazione, verso la redentrice lotta, nutre la fede, la volontà di vita nel Popolo schiavo, forte eppur accasciato sotto il peso della infausta storia delle ore non ancora libere”.

“ La vedova nelle ore liete e nostalgiche porge all’Orfano, veniente generazione, la sacra reliquia del Caduto, perché riponga il suo bacio ed imprimasi nell’animo il sentimento di gratitudine: auspice e benedicente la Madre figliatrice degli Eroi, delle anime tutte, che aleggiano nell’epica scena, fiamma sempiterna, da cui emana la giovane calda Creatura glorificante il Popolo vittorioso nella costante sua faticosa opera reggente la grandezza della fausta storia. Fra i poderosi titani la campana accomuna nel simbolico pondo del tempo tutti gli eroismi, che in esso brillano sonoramente”.

Paola Squillace

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