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Attualità | 23 ottobre 2013, 15:30

Il comune di Cairo Montenotte in prima linea contro il gioco d’azzardo

I numeri del gioco d'azzardo legalizzato in Italia:100 miliardi di fatturato, 4% del PIL nazionale, la 3° industria italiana, 8 miliardi di tasse. 12% della spesa delle famiglie italiane

Il comune di Cairo Montenotte in prima linea contro il gioco d’azzardo

“100 miliardi di fatturato, 4% del PIL nazionale, la 3° industria italiana, 8 miliardi di tasse. 12% della spesa delle famiglie italiane, 15% del mercato europeo  del gioco d’azzardo, 4,4% del mercato mondiale, 400.000 slot-machine,  6.181 locali e agenzie autorizzate.15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800.000  i giocatori già patologici. 5-6 miliardi l’anno necessari per curare i dipendenti dal gioco patologico”. Questi i numeri da capogiro del fenomeno del gioco d’azzardo lecito in Italia, racchiusi all’interno del “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”. Molti primi cittadini, tra cui anche Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, hanno sottoscritto questo documento che chiede a gran voce una nuova legge nazionale per ridurre l’offerta e il contenimento dell’accesso al gioco d’azzardo, prevedendo anche a livello regionale l’istituzione di strumenti appositi per la cura dei giocatori patologici.

Il comune di Cairo, primo in provincia di Savona, ha scelto di sottoscrivere, nel corso del consiglio comunale che si svolgerà sabato 26, il manifesto, che chiede anche di attribuire ai Sindaci il potere di ordinanza per definire gli orari di apertura della sale gioco.

Ci stiamo impegnando in prima persona per sconfiggere la piaga sociale legalizzata del gioco d’azzardo - commenta Fulvio Briano, primo cittadino di Cairo - Il comune ha recepito la nuova legge regionale che prevede specifiche autorizzazione e determinate metrature per l’installazione nei locali pubblici delle slot machines: in questo senso, per contrastare questo grave problema, che sta distruggendo le persone,  le famiglie, le comunità tutto quello che la legge ci permette di fare”.

Cinzia Gatti

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