Seconda ordinanza di custodia cautelare per il funzionario della A6 accusato di concussione

A seguito delle perquisizioni eseguite nell’ottobre scorso e dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti del geometra, M.I., accusato di aver abusato del proprio ruolo di “capo manutenzione” sulla A6 Torino-Savona, la Compagnia di Cuneo–Nucleo Mobile ha proseguito gli accertamenti sulle condotte e sul patrimonio dell’indagato. 

Secondo gli accertamenti eseguiti  il dirigente, sovente, avrebbe incaricato i fornitori della rete autostradale di realizzare opere edili ed impiantistiche presso le sue proprietà, senza provvedere ai relativi pagamenti.                

Le indagini - coordinate dalla Procura della Repubblica di Cuneo – che hanno preso le mosse dai lavori eseguiti sulla villa bifamiliare sita nel Savonese, sono state estese ad altri tre immobili, sempre di proprietà dell’indagato, per la cui realizzazione risultano essere stati sostenuti notevoli costi.  

 Nel complesso gli ultimi accertamenti hanno fatto emergere illecite dazioni per almeno 545.000 euro, che si vanno ad aggiungere ai 200.000 contestati con la prima ordinanza di custodia cautelare, e che sarebbero stati corrisposti dai responsabili di una decina d’imprese del Cuneese, del Torinese, della Lombardia e della Liguria, che vanno ad allargare la rete dei soggetti coinvolti. 

Gli elementi raccolti consolidano le ipotesi accusatorie già in precedenza mosse nei confronti del geometra per i reati di “Concussione”, art. 317, ed “Indebita induzione a dare o promettere utilità”, art. 319-quater del Codice Penale.