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Attualità | 06 dicembre 2013, 10:28

I Verdi su Tirreno Power: "Potenziare la parte a gas"

La proposta degli ambientalisti: "Le due unità a gas di Vado usate solo per 1/6 della potenzialità complessiva"

Tirreno Power

Tirreno Power

"Gli operai e i tecnici che lavorano alla centrale Tirreno Power di Vado sanno benissimo che l'impianto può essere potenziato per la parte a gas". Lo sostengono i Verdi, con un comunicato diramato questa mattina.

"Anche le centrali a carbone più moderne riducono solo in parte gli inquinanti (mercurio, cromo, cadmio, arsenico, ossidi di zolfo e azoto). Le emissioni di polveri fini nelle centrali a carbone sono 70 volte superiori a quelle provenienti dalle centrali a gas e la quantità di residui solidi da portare  in discarica sono enormi: quale sarà poi il destino di questi prodotti e di queste discariche?", si chiedono.

"Le indagini di questi giorni fanno molto riflettere. Il rischio di avvelenamento dei terreni è altissimo e il danno durerà per secoli" proseguono i Verdi, che ribadiscono la massima fiducia nell'azione della magistratura.

Riguardo alle tecnologie utilizzate per produrre energia dal carbone il WWF, basandosi sugli stessi calcoli di Confindustria, afferma: "Se i soldi previsti per la conversione della centrale a carbone di Porto Tolle - simile a quella della Tirreno Power di Vado, ricordano i Verdi - si investissero in efficienza energetica e rinnovabili, si avrebbero 10 volte in più di posti di lavoro. Senza contare che il carbone  avvelena le altre attività economiche (turismo, agricoltura e pesca)".

La Tirreno Power di Vado funziona con due unità a gas pari a 800 MW e due unità a carbone da 330 MW cadauna. "Però risulta che attualmente  venga utilizzata solo una minima parte della forza dei due turbogas - sostengono i Verdi - per circa 1/6 della  potenzialità complessiva. Questa situazione non può più essere accettata".

La proposta dei Verdi è quindi quella di utilizzare esclusivamente, da subito e a pieno regime, le unità a gas meno inquinanti, come primo passo di transizione accettabile verso una definitiva riconversione.

"Gli impianti a carbone in Italia coprono solo l'11,6% della produzione elettrica e la potenza installata è già il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto - denunciano ancora - Il carbone è la peggiore scelta per il conseguimento dei target di riduzione dei gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici in atto che, se non verranno fermati, provocheranno sconvolgimenti inimmaginabili (con vittime per nubifragi e conseguenti alluvioni, dissesto idrogeologico, innalzamento del livello dei mari,ecc.)".

"Tutto quello che sta succedendo in questi giorni deve portare a scelte non più rinviabili", conclude il comunicato.

r.g.

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