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Politica | 02 febbraio 2014, 12:15

Il 18 febbraio Artigiani e Commercianti insiema a Roma

La manifestazione unitaria è convocata da Rete Imprese Italia e vedrà giungere a Roma da ogni parte d’Italia le molte rappresentanze di imprenditori di CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti

Il 18 febbraio Artigiani e Commercianti insiema a Roma

Il 18 febbraio si terrà a Roma una mobilitazione generale delle imprese. Artigiani e commercianti – per la prima volta insieme – scenderanno in piazza per chiedere al Governo una svolta urgente di politica economica. La manifestazione unitaria è convocata da Rete Imprese Italia e vedrà giungere a Roma da ogni parte d’Italia le molte rappresentanze di imprenditori di CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti. Perché?

Il precedente – “L’ultima grande mobilitazione nazionale delle imprese risale a 31 anni fa – ricorda Marco Merli Presidente di CNA Liguria – era il 19 gennaio 1983, quando oltre 30.000 artigiani provenienti da tutto il Paese si riunirono in Piazza SS. Apostoli per la manifestazione organizzata da CNA contro la manovra economica varata dal Governo”.

Oggi – Nonostante l’impegno dell’UE nel dare vita (anche con lo Small Business Act) nei Paesi membri a un contesto favorevole alle micro, piccole e medie imprese (ad. es. la ripartizione del flusso dei finanziamenti comunitari con una parte da destinare obbligatoriamente alle imprese) – nel nostro Paese, i passi fatti in avanti sono pochi e decisamente insufficienti: le politiche di pianificazione economica penalizzano ed estromettono le piccole imprese dal mercato:

  • Burocrazia – Secondo uno studio recente di CNA – la burocrazia costa alle piccole imprese 5 miliardi l’anno e 47 giorni di lavoro – sono i costi di quella che ormai viene definita la tassa nascosta.
  • Fisco – La pressione fiscale ha raggiunto limiti intollerabili dalle imprese e dai cittadini. Il costo del lavoro non rende più competitive le nostre imprese e – contemporaneamente – i lavoratori dipendenti ricevono salari troppo bassi e perdono potere d’acquisto.
  • Debiti Pubblica Amministrazione e credito (liquidità) – La situazione di liquidità di tante imprese è drammatica: strette tra l’impossibilità di incassare le fatture emesse entro i termini contrattuali e le condizioni sempre più restrittive di accesso al credito bancario.
  • Appalti pubblici – Nonostante la Legge n. 180 del 2011 e – per la Liguria – quella regionale n. 1 del 2012 prevedano una serie di disposizioni che permettono l’accesso alle gare d’appalto anche ai settori più piccoli di PMI – la leva di sviluppo costituita dalle opere pubbliche non è ancora aperta alle piccole imprese (con conseguenze drammatiche sul piano della ricaduta occupazionale): l’informazione non è sufficiente e le vie di accesso per gran parte precluse.

Le conseguenze – Le imprese chiudono e la disoccupazione cresce – con 29 chiusure al giorno, in Liguria, le impresa attive a fine 2013 risultano 139.429, l’1,9% in meno rispetto al 2012 (-508 unità). Soffre l’artigianato che chiude con un bilancio anagrafico in rosso ancora più pesante -1.468 unità. A livello nazionale in un anno hanno chiuso 121mila imprese artigiane con un calo di 25mila unità rispetto al 2012, in 5 anni sono mancate 700mila imprese.

“È difficile – conclude Marco Merli – pensare alla ripresa, interpretare in modo innovativo i rapporti tra economia e ambiente, sviluppo e qualità della vita, senza mettere in primo piano la questione delle micro e piccole imprese. Pensare al mondo dell’imprenditoria diffusa dovrebbe diventare “politicamente normale”. È per questo che Rete Imprese Italia ha lanciato la grande mobilitazione nel Paese”.

CNA Liguria – che già nel 2012 era scesa in piazza per chiedere al Governo politiche di sviluppo accompagnate da norme più favorevoli alle PMI – partecipa in massa alla manifestazione del 18 febbraio e ha riservato dei posti sul treno FRECCIA BIANCA per Roma; per informazioni CNA Liguria 0105959171.

 

cs

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