Eventi - 10 febbraio 2014, 12:39

Pietra Ligure, domenica va in scena Pinocchio: storia di un burattino

La Compagnia e la Scuola di Teatro del Barone Rampante Associazione Culturale di Promozione Sociale di Borgio Verezzi in collaborazione con l'Associazione ISO Onlus presenta lo spettacolo a cura di Laura Nardi, una delle attrici de "Una mamma imperfetta" di Raidue

Pietra Ligure, domenica va in scena Pinocchio: storia di un burattino

Domenica 16 febbraio alle ore 16,al Cinema Teatro Moretti di Pietra Ligure andrà in scena Pinocchio: storia di un burattino ( dalla fiaba di Carlo Collodi e dalla filastrocca di Gianni Rodari).

La Compagnia e la Scuola di Teatro del Barone Rampante Associazione Culturale di Promozione Sociale di Borgio Verezzi in collaborazione con l'Associazione ISO Onlus presenta lo spettacolo a cura di Laura Nardi.

Una rappresentazione interessante quindi sotto il profilo degli aspetti cari alla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, in quanto l'impianto pedagogico ne esce ancor più rafforzato nella descrizione del faticoso percorso di crescita del burattino che lo porterà a diventare un bambino vero. Fondazione Nazionale Carlo Collodi.

Coordinamento: Marcella Rembado.

Scene e Costumi: Anna Varaldo.

Regia e riduzione teatrale di Laura Nardi.

"Chi è Pinocchio? Un burattino senza carattere?

Carattere ne ha; afferma la regista Laura Nardi, fin dalle prime battute, quando è ancora un pezzo di legno, si ribella e protesta… Poi, diventato burattino, corre e agisce senza mai soffermarsi sulle conseguenze.

Allora è privo di coscienza?

Anche la coscienza ce l’ha! Arriva da fuori, aldilà del suo corpo di legno, incarnata da un Grillo Parlante (nel nostro caso una moltitudine di grilli, prosegue la regista), che consiglia e avverte, ma viene sistematicamente ucciso da Pinocchio.

Ma la coscienza non si può annichilire; il Grillo Parlante risorge, ogni volta con più vigore, con quel noioso e necessario “Te l’avevo detto”.

Quel “Te l’avevo detto” che ogni adulto, che sia maestro, genitore, amico, consigliere, si trova a ripetere costantemente ai bambini.

La stessa frase che i bambini una volta adulti non accettano più di ascoltare.

Con Pinocchio ognuno di noi compie quell’indimenticabile viaggio che porta la volontà di vivere liberi, senza responsabilità, “a modo mio”, allo scontro con il mondo degli altri e del vivere insieme.

Siamo tutti dei monelli che piano piano conquistiamo, nonostante tutto, il nostro irrevocabile diritto ad essere amati…

Non solo l’amore incondizionato di chi ci ha creato, ma anche quello delle forze più profonde e misteriose della natura.

La Fata Turchina, per esempio, seppur voce della coscienza, è soprattutto la voce della Natura che tutto assume, integra e accetta come naturale e necessario.

Pinocchio è un’opera universale, che racconta le estreme difficoltà di trasformarsi e di cambiare per essere accettato, compreso, amato.

Il Gatto e la Volpe impongono a Pinocchio delle scelte sempre più rischiose dalle quali Pinocchio non si salverebbe mai se non fosse protetto dalle tre forze che modellano l’uomo: l’Amore (Geppetto), la Natura (Fata Turchina) e la Ragione (Grillo Parlante).

Il nostro Pinocchio vuole raccontare proprio l’incontro/scontro di tutte queste forze e il finale e faticoso approdo a quel “bambino per bene” che tutti hanno preteso da lui." Conclude la regista Laura Nardi.

Diventa uno spettacolo a tutti gli effetti il laboratorio teatrale per ragazzi tenuto il mese scorso dall'attrice di teatro, cinema e televisione ( ora "Una mamma imperfetta" su Raidue), Laura Nardi, diplomata all'Accademia Silvio D'Amico di Roma, alla Scuola di Teatro e della Compagnia del Barone Rampante E di Borgio Verezzi.

Una fiaba poetica, dal sapore antico, malinconica, raffinata. Un lavoro coinvolgente e corale con i giovani interpreti della Scuola di Teatro della Compagnia. "

Ma" spiega l'attrice, qui regista, " Pinocchio non è un testo per bambini, è un testo universale, che racconta le difficoltà di una trasformazione, che si fa metafora del processo di cambiamento e dell’accettazione, difficile e dolorosa, di questo cambiamento".

Ventidue giovani e giovanissimi di nuovo sul palcoscenico, con il loro singolare modo di fare teatro ( ragazzi che recitano per i ragazzi - e non solo), diretti da un'attrice professionista. Cifre ormai distintive di questa Compagnia.

 

r.g.

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