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Politica | 10 marzo 2014, 10:30

Dalla 'sua' Imperia Claudio Scajola mette le mani avanti per una candidatura verso il Parlamento Europeo, "La decisione a breve"

"Il mio sogno non è eliminare solo le Province ma anche le Regioni. Il sistema migliore è quello dei distretti. localmente sogno di fare avviare la conclusione dei lavori del tunnel del Tenda. L’Aurelia Bis, tutto fermo, vorrei che partisse da Ventimiglia e arrivasse a Finale Ligure”

Claudio Scajola

Claudio Scajola

“Dopo queste consultazioni prenderemo una decisione, ma quello che oggi mi avete dimostrato, il fare squadra insieme, è per me la cosa più importante”. Stasera in molti pensavano che Claudio Scajola, l’ex Ministro, annunciasse la sua candidatura alle prossime elezioni europee e quale miglior occasione se non quella dell’appuntamento dal palco dell’auditorio della Camera di Commercio nella sua Imperia. Purtroppo non è arrivata la decisione ufficiale che l’onorevole ha rimandato ad un secondo momento, a seguito soprattutto di una consultazione con Silvio Berlusconi leader di Forza Italia. L’incontro avverrà nei prossimi giorni anche se non c’è ancora una data ufficiale.

L’altro nodo da sciogliere è del tutto personale come ha confessato Scajola al numeroso pubblico in sala, riguarda l’appoggio che dovrebbe avere nell’area di nord-ovest, ovvero anche in Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, in modo da assicurarsi uno dei quattro posti disponibili per i candidati. "Vi ho chiamato perché voglio contribuire coinvolgendo le persone per rientrare nella politica con la P maiuscola tutti insieme e far rinascere un po’ di entusiasmo dando spazio un po' a tutti e far crescere meglio territorio. Mi confesso a voi pubblicamente, vi ho detto tutto di me. Colgo e voglio cogliere dai vostri occhi, dal vostro sorriso, dalla vostra stretta di mano, dal vostro applauso, per capire e meditare se questa battaglia s’ha da fare".

L’applauso lungo ha chiuso l’intervento, ma nel corso della serata l’onorevole Scajola ha parlato della provincia di Imperia a 360 gradi. Per quasi due ore sono stati affrontati i temi più disparati davanti ad una platea piena e con gli occhi e le orecchie tesi a cogliere gesti, pensieri, parole e significati. Nelle prime file i fedelissimi di Forza Italia, tanti amministratori pubblici, peraltro non solo dall’imperiese ma anche dal savonese, ed a salire anche moltissimi cittadini.

Uno dei primi argomenti trattati nel corso della serata è stato quello riguardante il noto intercity deragliato tra le due province. Scajola ha definito quanto accaduto tra metà gennaio e pochi giorni fa come: "Esempio di cui vergognarsi, non è possibile che un treno che deraglia rimanga fermo lì per due mesi. Ci si fosse interessai ancora dei grandi progetti, la ferrovia a monte sarebbe finita ed il treno non avrebbe trovato la frana. Abbiamo perso due mesi a danno dei nostri pendolari e cittadini, oltre al danno d’immagine per un territorio già devastato”.

Poi passando ad analizzare lo scioglimento di due amministrazioni per sospette infiltrazioni mafiose, l’ex ministro ha dichiarato: “… A Ventimiglia e Bordighera si sono inventati che c’erano le infiltrazioni da parte della ’ndrangheta, i processi dimostreranno che non è così. Nessuno nega che anche qui ci sia la criminalità organizzata ma nessuno nega che c’è ancora di più la criminalità diffusa. Da qui a dire che andavano sciolti due comuni per condizionamento delle amministrazioni è una balla che dà un’immagine di un territorio in profonda decadenza. Bisogna tenere alta la guardia contro la criminalità organizzata ma anche per evitare le strumentalizzazioni di cui non abbiamo bisogno”.  

Una parte dell'incontro è stata riservata anche alla questione "Porto di imperia”: "io ero accusato di associazione a delinquere, poi si sono sbagliati e me l’hanno levata. Come se fossi il capo dei delinquenti. Conosco bene il problema del porto. Il problema è: bisogna finirlo o lasciarlo così? O riempirlo di barche e renderlo ricchezza?"

Buona parte del discorso di Scajola ha girato intorno anche al concetto di sogno e di quale visione l’ex ministro avrebbe immaginato e vorrebbe veder realizzata: “Mi chiedo vale ancora la pena impegnarsi? Si riuscirà ancora a migliorare? In questo ultimi 4 anni ci ho pensato. Poi saltando nella mia mentre dico ma non credo che non sia utile sognare ancora. Ma un conto è sognare un conto è cercare di realizzare sogno. Sogno un’Italia dove per ottenere una licenza edilizia non sia necessario passare da Regione, Provincia e Stato. Sogno un Paese dove si può riuscire a dire chi fa cosa: il comune ha un compito, la Regione un altro ed il governo centrale un altro ancora. Potrebbe essere possibile, semplificazione delle istituzioni, ne sta parlando Renzi, speriamo che alle parole ne seguano i fatti. Temo saranno solo annunci. Il mio sogno non è eliminare solo le Province ma anche le Regioni. Il sistema migliore è quello dei distretti. localmente sogno di fare avviare la conclusione dei lavori del tunnel del Tenda. L’Aurelia Bis, tutto fermo, vorrei che partisse da Ventimiglia e arrivasse a Finale Ligure”.

A circa 15 minuti dalla fine dell’incontro, arriva il clou che tutti si stavano aspettando ed è una domanda a far crescere ancora di più l'attenzione dei presenti: “Perché i sogni non proviamo a costruirli insieme o no? Adesso ci sono le europee 25 maggio. Io non ho ancora deciso se correre questa partita per alcuni motivi. Uno di correttezza, perché non lo decido da solo ma lo deciderò con Berlusconi. Io sono un uomo di squadra che ridetta le regole e vuole far vincere tutti non solo se stesso. La seconda motivazione è che l’Europa viene vista come il 'signor no' che blocca anziché sviluppare crescita. Sono andato a cercare i resoconti dal parlamento europeo degli interventi italiani e ci sono rimasto male nel vedere che la forza dell’Italia si esprime debolmente. Questo mi spinge a dire forse potrei essere utile. Il secondo aspetto riguarda questo territorio ligure che è in recessione. Le risorse per investimenti dallo stato sono zero. Le possibilità di sviluppo attraverso finanziamenti arrivano dai fondi europei. Allora forse la presenza di un ligure potrebbe essere utile per far ripartire il nostro territorio".

"Terza motivazione: perche io e non altri? Alcuni hanno detto che io voglio un posto sicuro. Se volessi, faccio ancora un anno di serenità per dimenticare le tristezze, poi prendo posto al parlamento. Dove c’è un ordine di lista che credo di poter avere. Quando avevo 18 anni non immaginavo che sarei diventato quattro volte ministro, poi parlamentare, che avrei dato vita alla riforma dei servizi segreti e che avrei ricevuto tante onorificenze dai Paesi esteri. Ho avuto tante amarezze ma sono soddisfatto. - poi ha concluso dicendo - Se faccio questa scelta la faccio sulla mia e sulla vostra pelle. Non prendo un posto sicuro. La politica non è contrattazione, ma sentimento e servizio. Se dico di si scelgo la strada più difficile che nessun altro in Liguria potrebbe tentare perché credo di avere ancora del consenso da recuperare in Lombardia e Piemonte. Mi metto in gioco se ognuno di voi fa di questa una battaglia. Una battaglia utile per tutto il territorio”.

Stefano Michero - Silvia Iuliano

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