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Attualità | 12 marzo 2014, 13:40

Dalla cooperativa Arcadia una proposta per far tornare a fiorire i terreni agricoli a Ceriale sequestrati a Nucera

Aldo Genesio:"Vorremo avviare progetti di agricoltura sociale, strappando così l'area all'incuria e offrendo un futuro a chi ne ha bisogno"

Dalla cooperativa Arcadia una proposta per far tornare a fiorire i terreni agricoli a Ceriale sequestrati a Nucera

L’inchiesta della Procura di Savona sul crac Geo dell’imprenditore Andrea Nucera ha scosso e segnato profondamente Albenga e la piana ingauna. Aziende coinvolte nello scandalo che hanno dovuto chiudere, imprese che hanno dovuto dichiarare la bancarotta e beni e terreni posti sotto sequestro.

Aree agricole, situate nella zona di Ceriale, letteralmente lasciate all’incuria ed al degrado, frutteti e serre abbandonate dove ormai crescono solo rovi e sporcizia. Ma allora perché non cercare di dare una seconda vita a queste terre e al contempo creare posti di lavoro?  E’ quello che si è chiesta la Cooperativa Sociale di Solidarietà Arcadia di Ceriale, che vorrebbe appunto far rifiorire questi terreni, attraverso percorsi specifici di agricoltura sociale.

Stiamo cercando, attraverso il demanio ed i privati, dei terreni, non da acquistare, ma da coltivare, per offrire opportunità lavorative a persone più svantaggiate e disagiate, di agricoltura sociale, e così abbiamo pensato agli ex-terreni di Nucera. Si tratta di aree già agricole, dove un tempo sorgevano frutteti e serre, vorremo solo avere la possibilità di coltivarli, strappando così l'area all'incuria e offrendo un futuro a chi ne ha bisogno”, spiega Aldo Genesio, presidente della Cooperativa. 

Il progetto è già stato sottoposto anche all’approvazione del sindaco di Ceriale Ennio Fazio:”Purtroppo l’area è vittima di un abbandono totale. Trovo sempre positivo dare l’appoggio a tutto quello che genera economia e produzione. La situazione è ovviamente molto delicata perché c’è di mezzo un fallimento, ma al di là di questo c’è una pronuncia del Consiglio di Stato che riconosce che una parte dell’area è di proprietà del Comune.  Ora bisogna solo capire se per la gestione verrà concessa la priorità all’amministrazione o a chi ha subito un danno dal dissesto”.

Uno spunto potrebbe dunque venire dagli interventi intrapresi in questi anni dallo Stato, che ha scelto di confiscare le terre agricole alla mafia e consegnarle ai cittadini. Consapevoli che ci sono comunque delle procedure modulari da seguire, la proposta della Cooperativa Arcadia di dare una nuova vita e possibilità lavorative a chi ne ha bisogno, sarebbe forse da tenere in grande considerazione.

Cinzia Gatti

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