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Zone | 14 maggio 2014, 15:15

C.C. di Savona, il segretario Tienforti:"Assurdo mettere in discussione l'esistenza delle camere di commercio"

La segreteria della camera di commercio savonese ha voluto esprimere la propria amarezza a riguardo del programma proposto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi che metterebbe in dubbio l'esistenza delle camere di commercio

C.C. di Savona, il segretario Tienforti:"Assurdo mettere in discussione l'esistenza delle camere di commercio"

 

A seguito del programma proposto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, formato da 44 punti che sostanziano l’idea del cambiamento della pubblica amministrazione, la camera di commercio di Savona ha voluto esprimere il proprio pensiero, in particolare, riguardo al punto 29 che metterebbe in discussione l’esistenza delle stesse camere di commercio.

"Il punto 29 – spiega Eliana Tienforti, segretaria della camera di commercio di Savona - mette in discussione l'esistenza stessa delle camere di commercio: infatti si legge “eliminazione dell’obbligo d’iscrizione alle camere di commercio”.

"Se ciò avvenisse, la CCIAA - ente pubblico governato dalle maggiori associazioni rappresentative delle imprese- perderebbe le somme provenienti dalla diretta riscossione del diritto annuale che si deve pagare in conseguenza dell’iscrizione nel registro, fonte delle entrate che oggi consentono alla camera di commercio di svolgere un ruolo a servizio dell’economia locale."

"L’impegno per me più urgente – continua -  è quello di raccogliere giudizi di apprezzamento da parte di coloro - cittadini, imprenditori e professionisti- che conoscono più da vicino la quantità e la qualità del lavoro portato avanti dalla struttura organizzativa dell’ente, per raggiungere i risultati espressi dai numeri del bilancio 2013 - appena approvato dal Consiglio camerale- dal trend della performance e dagli strumenti messi a disposizione per  sostenere la “tenuta”  di un territorio, fortemente segnato dalla crisi."

"Dal 2010 la Camera di commercio di Savona ha ridotto il proprio organico di un dirigente e tre donne occupano le posizioni apicali: Costantina de Stefano, Paola Mottura e la sottoscritta Eliana Tienforti, Segretario generale e Dirigente dell’area affari generali – promozione del territorio e delle imprese, che non ricopre nessun altro incarico esterno all'Ente, vincitrice della selezione indetta a seguito del pensionamento del dr.Maurizio Scajola, fino alla fine del 2013 Segretario generale di Unioncamere Liguria."

Dopo essermi occupata per quasi trent’anni di tematiche legate al mondo dell’impresa – prosegue - mi sono dimessa dalla Regione Umbria, ho firmato un contratto di natura privatistica della durata di cinque anni,rinnovabile  una sola volta e mi sono stabilita a Savona, contenta di affrontare una nuova sfida."

"Sappiamo che le tematiche di genere sono anch'esse all'attenzione dell'opinione pubblica e molti autorevoli studi dimostrano che le capacità manageriali delle donne al vertice delle organizzazioni private, garantiscono miglioramenti significativi nella conduzione e gestione aziendale."

"Quando a capo delle aziende c’erano davvero pochissime donne, la d.ssa Gambino fu nominata Segretario generale della Camera e molti ricordano la sua competenza, efficienza e dedizione al lavoro."

"Con riferimento alla campagna di sensibilizzazione che il sistema camerale sta realizzando nei confronti di quegli imprenditori che non ritengono giustificato il pagamento del diritto annuale, lancio un appello a tutti i portatori di interessi, affinché siano portate a conoscenza, tramite i media e in occasioni pubbliche, le buone pratiche e le iniziative realizzate a vantaggio delle imprese savonesi."

"Come persona di sesso femminile - conclude il segretario Tienforti - mi rivolgo in primo luogo alle donne imprenditrici, a quelle impegnate nei partiti politici, nel mondo delle libere professioni, della rappresentanza sindacale e sociale, affinché siano riconosciute le donne protagoniste del cambiamento, esempi di buona condotta morale, in grado di dimostrare con i fatti, a fronte di una significativa riduzione dei costi, che si può fare di più e meglio anche quando si opera in Enti pubblici come le C.C.i.A.A., il cui ruolo, seppur bisognoso di una decisiva opera riformatoria, non deve essere cancellato, a costo di un depauperamento del livello di servizi e contributi economici erogati, a sostegno delle realtà produttive presenti nel nostro territorio."

 

 

 

r.g.

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