Ammortizzatori sociali in provincia di Savona, dal Report dell’INPS: “Situazione allarmante, aumento vertiginoso della cassa integrazione”

Emerge una “situazione allarmante” dal II Report Trimestrale 2014 “Analisi degli ammortizzatori sociali in provincia di Savona”. Il Report, pubblicato dall’INPS e dal Comitato Provinciale INPS Savona, vuole fornire una lettura immediata sullo stato dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali nel savonese nel periodo aprile-giugno 2014. “Dal primo al secondo trimestre 2014 si è registrato un aumento della Cassa Integrazione Guadagni del 93,30%, e con essa un aumento della mobilità - afferma Simone Pesce, presidente Comitato Provinciale INPS Savona – mentre nel primo trimestre la cassa integrazione era in tendenza negativa e la mobilità in aumento, nel secondo trimestre si è verificato l’opposto, un aumento della cassa integrazione e una diminuzione della mobilità”.

Il report, che prende in considerazione i sussidi erogati dall’INPS e quindi la cassa integrazione, la mobilità e la disoccupazione, ha adottato come punti di riferimento gli iscritti ai centri per l’impiego e le aziende attive sul territorio. “Sono 30.416 le persone iscritte al centro dell’impiego nella provincia di Savona a giugno 2014, di cui 14.016 uomini e 16.400 donne – continua Simone Pesce – in aumento secondo il trend del 2013. Inoltre, le aziende attive sul territorio provinciale, registrate alla Camera di Commercio di Savona, sono aumentate dal primo al secondo trimestre 2014 da 27.141 a 27.318 aziende. Ma se si pensa che nel 2010, e quindi ben prima che la crisi colpisse la provincia di Savona, le aziende attive erano più di 30.000, si può notare il forte sbalzo”.

Se è aumentata vertiginosamente la richiesta di cassa integrazione, ancora più in crescita è la cassa in deroga. “Il Governo ha sbloccato 400 milioni di euro per coprire la cassa in deroga, a livello nazione – continua Pesce – che saranno utilizzati per finanziare la deroga di fine 2013 (settembre – dicembre). La Liguria, come quanto richiesto, avrebbe bisogno di 21 milioni di euro per coprire i pagamenti e accontentare le istanze provinciali”.

Altra piaga sono le pensioni, “sempre più basse – continua il presidente del Comitato Provinciale - Per l’anno 2014 su 30.578 pensioni di vecchiaia, l’importo medio mensile è di 1.177,73 euro. Una volta i giovani potevano contare anche sull’aiuto della pensione dei loro anziani, oggi è impossibile”.

Un Report quello del II trimestre 2014, che delinea “una situazione da bollino rosso in provincia di Savona – afferma Simone Pesce – il reddito medio delle famiglie tende a diminuire e aumentano le crisi aziendali. Si tratta di un tessuto sociale a forte rischio, se la Provincia non trova una strategia per il rilancio, rischia di implodere”. Tra le province in Liguria, quella di Savona risulta la peggiore dal punto di vista del mercato del lavoro. La seguono Imperia, La Spezia e Genova.

“La Provincia di Savona ha bisogno di interventi urgenti per trovare una propria vocazione di rilancio, inoltre, date le maggiori richieste, è necessaria una riforma per far sopravvivere l’istituto INPS. L’ente ha bisogno infatti di un nuovo sistema di governance dopo essere stato anch’esso sottoposto ai tagli della spending review”.