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Attualità | 25 luglio 2014, 13:45

Tirreno Power incontra i sindacati: "Necessario ottenere AIA, altrimenti scatterà la chiusura a gennaio"

E' quanto emerso dal vertice di questa mattina presso la sede dell’Unione Industriali di Savona: l'azienda manifesta la volontà di rimanere sul territorio. Per i sindacati "incontro positivo"

Tirreno Power incontra i sindacati: "Necessario ottenere AIA, altrimenti scatterà la chiusura a gennaio"

Mantenere il sito produttivo a Vado Ligure: è quanto emerge dall’incontro di questa mattina presso la sede dell’Unione Industriali di Savona dove i rappresentanti delle categorie sindacali hanno incontrato l’azienda. Ed è proprio questa la volontà manifestata da Tirreno Power, rappresentata dal direttore generale Massimiliano Salvi: continuare l’attività produttiva a Vado e per farlo è necessario ottenere la nuova AIA. Un’affermazione quella dell’azienda che va a confutare e negare quella del “Business Plan” approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’azienda nel 2013, emerso dalle carte della Procura, nel quale Tirreno Power avrebbe previsto di non investire sulla centrale e il conseguente licenziamento di 120 lavoratori tra il 2014 e il 2016.

Ora il nuovo obiettivo è la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, considerata “l’unico mezzo per avere delle soluzioni” afferma Tino Amatiello, segretario Filcem CGIL a margine del vertice oggi in Unione Industriali. Dopo la conferma del sequestro e la decisone di rigettare l’istanza presentata da Tirreno Power da parte del giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi, ora l’obiettivo è l’AIA. E risposte sull’AIA si avranno entro settembre, come promesso dal Ministero allo Sviluppo economiche lo scorso primo luglio nel corso del vertice interministeriale su Tirreno Power. Un’occasione di dialogo quella di oggi in cui l’azienda ha accettato il confronto con le categorie sindacali. “Un incontro positivo quello con l’azienda, abbiamo avuto dei chiarimenti e la conferma di Tirreno Power di rimanere sul territorio” afferma Tino Amatiello.

L’azienda si è detta “pronta ad investire e disponibile ad operare con le Migliori Tecnologie Disponibili già da subito. Possibilità non concessa, in assenza di un custode giudiziario”. Sarebbero così pronti ad essere investiti quei 180 milioni di euro, ma ancora oggi mancano le condizioni. “Se entro settembre non sarà concessa una nuova AIA, da gennaio scatterà la chiusura” continua il segretario Filcem CGIL. Il piano previsto dall’azienda infatti è di riprendere l’attività entro gennaio una volta concessa una nuova AIA.

“Incontro positivo” secondo Maurizio Perozzi, RSU Tirreno Power: “Abbiamo avuto finalmente un chiarimento rispetto alle grandi preoccupazioni produttive ed occupazionali. Ottenere l’AIA sarà decisivo, perché rappresenta il presupposto principale per scongiurare il sequestro dei gruppi a carbone”. Oggi alle 15 si svolgerà l’assemblea dei lavoratori nella quale i sindacati illustreranno la posizione assunta dall’azienda.

Intanto continua la raccolta firme di adesione alla mobilità volontaria da parte dei lavoratori degli stabilimenti di Tirreno Power in Italia. “Sono state raccolte fin ora più di 50 adesioni a livello nazionale, c’è tempo ancora una settimana” afferma Perozzi.

Debora Geido

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