Italiani sempre più poveri o a rischio esclusione sociale: a dircelo è una ricerca effettuata dal settimanale "L'Espresso", sulla base dei dati Istat.
Nel 2013 i poveri, in Italia, rappresentano il 28,4% della popolazione e si tratta del secondo peggior risultato del decennio. Ampia la disparità tra regioni del Nord e del Sud: basti pensare che nella sola Sicilia il numero dei non abbienti ha superato la soglia del 50%. In pratica un siciliano su due viene definito "povero".
Ed in questa mappa della crisi economica la Liguria si guadagna il primato di regione più povera del Nord Italia, nella stessa fascia della Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio. In quattro anni le persone a rischio esclusione sociale sono quasi radoppiate, passando dal 15% della popolazione nel 2009 al 24,5% nel 2013.
Ma chi sono questi poveri? In molti casi si tratta di giovani under 35, in cerca di un'occupazione oppure di liberi professionisti. E le cause? Purtroppo anche in questa caso il lavoro rivesta una posizione importante, se non addirittura fondamentale. Uno stipendio basso ti espone ovviamente ad un maggior rischio di esclusione sociale ed anche in questo caso i più colpiti sono i giovani che si trovano a fare i conti con contratti sempre più precari e buste paga sempre più leggere.