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Savona | 01 settembre 2014, 08:45

"Poltrone di IPS" il comitato Vivere Vado deposita una interpellanza in Comune

“Cambio dei vertici per dare una poltrona a Vaccarezza, illeciti politici e legali!"

"Poltrone di IPS" il comitato Vivere Vado deposita una interpellanza in Comune

Il cambio ai vertici dell’Insediamenti Produttivi Savonesi che ha visto come neo-presidente Angelo Vaccarezza e Carlo Ruggeri nella qualifica di amministratore delegato della società che si propone di studiare, promuovere e realizzare programmi e piani di sviluppo economico, in coerenza con le scelte programmatorie e pianificatorie degli Enti pubblici della Provincia di Savona non ha lasciato indifferente tutto il panorama politico locale.

Diversi gli interventi su tali nomine in una “guerra” a colpi di comunicati e post su Facebook, ma arriva anche una interpellanza ufficiale al Sindaco di Vado da parte del comitato “Vivere Vado” che chiede chiarimenti, dicono “in relazione ai numerosi elementi di illiceità nella delibera di rinnovo del Consiglio di Amministrazione”.

Ecco gli elementi di illiceità che si denuncia essere presenti nella delibera, alcuni di natura politica, altri di natura legale.

Politicamente si lamenta “Ips invece che rispettare la manovra che mira ad una riduzione delle poltrone per un risparmio di diverse centinaia di milioni di euro, le incrementa aumentando in tal modo i costi”.

Ed ancora “Poche settimane or sono i consigli comunali dei Comuni soci avevano approvato una variazione dello statuto di IPS nel quale, tra le altre cose si proponeva di inserire nello statuto anche la figura dell’Amministratore Delegato, senza peraltro indicare alcuna motivazione al riguardo. Trascinato dall’adeguamento normativo, di cui era inevitabile l’approvazione in quanto adempimento di legge,  i Comuni hanno approvato la modifica e l’assemblea ha potuto concretizzare la possibilità di avere un Amministratore Delegato  attribuendone la responsabilità al Sig. Ruggeri. Ma oggi appare evidente che il disegno era già stato prefigurato: si ha cioè una totale mancanza di trasparenza e correttezza nella presentazione del progetto di modifica.

Continua il comitato “Vivere Vado” “Se i Comuni avessero saputo quello che era stato nascostamente progettato e cioè la creazione di un nuovo posto in Consiglio di Amministrazione a favore del Sig. Vaccarezza, per non sacrificare una poltrona per il Sig. Ruggeri, e lo spostamento al Sig. Vaccarezza dei soldi attribuiti al geom. Rossi (ma quel compenso era connesso con specifiche competenze e deleghe del Geom. Rossi) e del Sig. Mozzoni, avrebbero potuto esprimere il proprio apprezzamento, o, più probabilmente, la propria avversione. Si tratta di una macchinazione fatta nei salotti e nelle sedi di partito che nulla ha a che fare con la politica come viene intesa nelle parti sane del Paese”.

Ma le illiceità denunciate non sono solo di natura strettamente politica, si afferma nell’interpellanza facendo riferimento al Decreto legge 39 del 2013  “per la prevenzione e la  repressione  della  corruzione  e  dell’illegalità” all’Art. 1 punto 2 g) dice:"g)  per  «inconferibilita'»,   la   preclusione,   permanente   o temporanea, a conferire gli incarichi previsti dal presente decreto a coloro che .... siano stati componenti di organi di indirizzo politico"

In base ad essa è evidente che la decisione assunta dall’Assemblea dei Comuni è illegale: il Sig. Vaccarezza non può assumere l’incarico di Presidente IPS in quanto si tratta di una responsabilità “inconferibile”.

Continuano poi con una accusa specifica al Presidente della Provincia Vaccarezza “Comprendiamo che il Sig. Vaccarezza, avendo perso poltrona ed appannaggio, con l’abolizione delle Province, voglia procurarsi una nuova poltrona ed un nuovo appannaggio, ma non è accettabile che questo debba essere ottenuto a spese dei cittadini (IPS è un ente strumentale il cui fatturato deriva dai Soci), con la connivenza di un ceto politico trasversale che considera prioritaria l’occupazione del potere, con tutte le relative prebende”.

Ed ancora “Poco importa se l’ammontare complessivo degli appannaggi al Consiglio di Amministrazione non sia aumentato. Non si tiene conto del fatto che con la cifra precedente si compensavano competenze che oggi non sono più presenti nel Consiglio di Amministrazione di IPS. In sostanza si paga una stessa cifra per un valore di prestazione inferiore. Se l’emolumento del Geom. Rossi era fissato come riconoscimento della competenza professionale, come mai, proprio quando si approva una variante allo statuto che prevede per IPS il ruolo di imprenditore urbanistico, l’unico consigliere che ha alcune delle competenze necessarie viene tolto dal Consiglio? Il Sig. Vaccarezza ha esercitato la professione di promotore finanziario. Per la casta politica savonese prevale il bilancino dei propri compensi ed equilibri rispetto alle valutazioni professionali.

In particolare emerge una brutta luce sul complesso dell’operazione: i soldi per il Sig. Vaccarezza sono stati trovati togliendoli al Geom. Rossi che, nell’occasione, ha dovuto rinunciare al ben remunerato compenso di Consigliere di Amministrazione, ma ha trovato un altro compenso come Assessore a Vado Ligure, per cui l’operazione non si è chiusa in IPS e nell’Amministrazione Provinciale ma ha coinvolto anche altri enti locali con pesantissimi dubbi sulla trasparenza e motivazione delle scelte fatte. E’ da domandarsi quanto la necessità di disporre dei soldi attribuiti al Geom. Rossi nel consiglio di IPS, abbia influenzato il sindaco di Vado Ligure nella scelta del Geom. Rossi come Assessore all’Urbanistica”.

Si conclude, dunque con una richiesta ufficiale “Chiediamo quali azioni il Sindaco intenda avviare per annullare o correggere quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di IPS e rientrare nella legalità e avviare un vero processo di rinnovamento di una politica locale che, con  queste squallide operazioni, dimostra di non avere capito la necessità di abbandonare i sistemi ormai insopportabili per la collettività. Suggeriamo il ricorso al prefetto ma auspichiamo anche una profonda autocritica all’interno del sistema di potere nel territorio savonese”.

r.g.

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