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Al Direttore | 24 settembre 2014, 18:40

Albenga, Caserma Piave: all'attacco Ciangherotti e Perrone

"Ben 4.191.635,28 euro che l'ente comunale si è visto riconoscere come premialità per l'avvenuta vendita dell'immobile da parte dell'Agenzia del demanio"

Albenga, Caserma Piave: all'attacco Ciangherotti e Perrone

Tornano ad accendersi la discussione sulla Caserma di via Piave ad Albenga.  A parlarne in un comunicato Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone, Consiglieri Comunali del Gruppo di FI di Albenga.

“Quattro milioni in premio al Comune di Albenga per la vendita della Caserma Piave? Sì, anzi, per l'esattezza, ben 4.191.635,28 euro che l'ente comunale si è visto riconoscere come premialità per l'avvenuta vendita dell'immobile da parte dell'Agenzia del demanio. Il Sindaco Giorgio Cangiano, la scorsa settimana, dopo aver ricevuto la notizia da parte dell'Agenzia del Demanio, si è sperticato negli immediati ringraziamenti al suo cugino e socio in affari On.le Franco Vazio e al Premier Matteo Renzi per aver raggiunto tutti insieme, loro, questo brillante risultato: è proprio in quel momento che abbiamo sentito puzza di bruciato, e per questo siamo andati a visionare il faldone della pratica in Comune, rileggendo con attenzione l'accordo attuativo del PUV tra Comune di Albenga e Agenzia del Demanio in forza del quale è stato riconosciuto l'importo pari al 15% del valore di vendita. Tra gli immobili oggetto dell'accordo attuativo del PUV, si legge, vi sono, nel territorio comunale di Albenga, cinque beni di proprietà dello Stato oggetto dello studio di fattibilità in quanto suscettibili di essere interessati da progetti di rifunzionalizzazione e valorizzazione in senso residenziale, terziario, produttivo, turistico-ricettivo e servizi: a) compendio denominato caserma Piave, b) compendio denominato caserma Turinetto, c) compendio denominato magazzini di artiglieria, d) compendio denominato sedimenti deposita munizioni terra coniglio ed e) compendio denominato poligono TSA. L'Agenzia del Demanio, come scritto nero su bianco sul documento attuativo sottoscritto da Comune e Agenzia del Demanio, «si impegna a concludere l'accordo con il Comune al fine di definire la quota compresa tra il 5% il 15% del ricavato attribuibile alla rivendita degli immobili valorizzati da riconoscere eventualmente ai comuni medesimi per le attività di valorizzazione urbanistiche poste in essere e inoltre si impegna a definire le modalità di corresponsione di tale quota anche mediante l'eventuale previsione del trasferimento in proprietà ai comuni di alcuni dei beni valorizzati a integrale o parziale compensazione della suddetta quota premiale». Il Comune di Albenga invece, come si legge sempre nel medesimo accordo attuativo «aveva confermato già in epoca Tabbò e successivamente nel giugno 2010», quindi con l'amministrazione di centrodestra, «la volontà di acquisire, oltre alla Caserma Turinetto (oggi già in proprietà del Comune) i "Magazzini di artiglieria", il Poligono TSN, e il Sedime deposito munizioni Terraconiglio", chiarendo comunque, che, per motivi di ordine contabile finanziario, l'acquisto di predetti beni potrà avvenire solo coerentemente con la possibilità di procedere alla compensazione del relativo prezzo con la quota premiale spettante al Comune dalla eventuale vendita di codesti beni». Schema di accordo approvato all'unanimità dall'intero Consiglio comunale di allora, con delibera numero 59 del 28 giugno 2010. Alla luce di tutte queste condizioni, come può il Comune di Albenga, ad oggi, promettere di intraprendere fondamentali azioni di risanamento e di rilancio economico per oltre 4 milioni di euro, utilizzando soldi già precedentemente impegnati per l'acquisto di altri beni del demanio localizzati sul territorio? Se l'Amministrazione Cangiano non era al corrente di queste condizioni, è incompetente; se invece sapeva, allora gli annunci sono stati lanciati in malafede. Come può, ad oggi, senza alcuna certezza, il Sindaco Cangiano promettere l'immediato saldo dei pagamenti in crono-programma, 1.200.000 euro le note di spesa sul conto del Comune non ancora pagate e in attesa di essere liquidate per lavori già realizzati e fatturati nel corso dell'anno 2014, se non è certo che i quattro milioni di euro riconosciuti potranno essere utilizzati a suo piacimento? Pertanto, chiediamo che questa voce di 4.191.635,28 euro non sia ancora inserita nel programma delle opere pubbliche 2015-2016-2017 da adottarsi nella giunta comunale del 15 ottobre prossimo. Se i soldi arriveranno per una possibile variazione successiva dell'Accordo attuativo già firmato, bene e, allora, anche noi di Forza Italia, sulla base delle priorità negli investimenti, collaboreremo con il Sindaco, per compiere quelle scelte condivise di cui la città ha fortemente bisogno. Ma, ad oggi, preferiamo non sbilanciarci e ci limitiamo ad esprimere forte preoccupazione, per il rischio di uso improprio dei soldi del bilancio, che naturalmente non sarebbe visto di buon occhio da organi competenti quali la Corte dei Conti. Se l'accordo attuativo sottoscritto prevede dei paletti, come si può superarli, Avvocato Cangiano? A noi pare che, tra gli atti amministrativi eventualmente consentiti per legge, non basti un semplice comunicato stampa del sindaco, in cerca di facili consensi. Perchè, se così fosse, allora ci sarebbe davvero da preoccuparsi”.

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