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Savona | 26 settembre 2014, 09:15

Il “melodic metal” dei Blackloud

Una giovanissima band di Alassio con uno stile ben preciso e una forte personalità

Il “melodic metal” dei Blackloud

Come i più attenti Lettori di questa rubrica ricorderanno, abbiamo spesso ribadito che la Liguria è terra di heavy-metal. Se da un lato è tristemente vero che dalle nostre parti diventa sempre più difficile trovare spazi e creare eventi adeguati per valorizzare questo genere, al tempo stesso dal punto di vista storico è bene sottolineare che proprio la provincia di Savona può vantare una lunga e nobilissima tradizione di bands di questo genere tra le migliori in Italia. In questo vivace fermento artistico i giovanissimi Blackloud, di Alassio, si stanno costruendo un’immagine molto originale e non derivativa, grazie a uno stile che amalgama le correnti più attuali ed evolute del genere, dal power-metal al metal-prog, e grazie a un’accurata selezione delle proprie esibizioni che li ha visti salire sul palco nell’ambito di alcuni eventi decisamente di buon livello. Di tutto questo e di molto altro parliamo nell’intervista con il cantante Daniele Barone, nella quale intervengono però anche il chitarrista Matteo Cardi, il bassista Federico Fini e il batterista Massimiliano Croce.

 

1.      Cominciamo raccontando la storia della band: come, dove e quando nascono i Blackloud e chi sono i musicisti che ne fanno parte?

I “Blackloud” nascono formalmente il 3 novembre del 2011 a Moglio, frazione di Alassio, durante il periodo delle alluvioni che colpirono la Liguria, dalle quali deriva il nome “Black” (nera) e “Cloud” (nuvola), che rievoca il cielo cupo di quel periodo.

In realtà il gruppo ha radici molto più profonde, Daniele Barone (voce) e Matteo Cardi (chitarra) suonavano già da 6 anni insieme, poco dopo arrivò Massimiliano Croce (batteria), ed infine Federico Fini (basso), il quale agli inizi del novembre 2011 ideò il nome “Blackloud”. Il gruppo debuttò il 6 gennaio 2012, e da lì in avanti potè suonare in situazioni molto interessanti; da sottolineare è l’esibizione presso il Palafiori di Sanremo e la partecipazione al contest “The Group” in cui il gruppo si aggiudicò il primo posto .

 

2.      Il vostro sound attraversa le più attuali sfumature del metal moderno, fino ad arrivare a sfociare nell’energia del power-metal: ma quali sono le coordinate musicali di ognuno di voi?

 

Il nostro sound è frutto proprio delle diversità musicali di ognuno noi. Il genere che suoniamo lo identifichiamo con “Melodic Metal”, in quanto i nostri brani presentano ritmiche derivanti dal metal più pesante, abbinate a linee vocali e, talvolta soliste, molto più melodiche derivanti dal power metal. Per quanto riguarda le scelte musicali io (Daniele) ascolto prevalentemente power metal e metal sinfonico, che sono generi in cui solitamente la voce è pulita e brillante proprio come piace a me, adoro il sound epico che può dare il power metal, ad esempio in brani come “Keeper of the seven keys” e “March of time” degli “Helloween”, unito alla grandezza di un’orchestra sinfonica, il primo gruppo che mi viene in mente risponde al nome di “Rhapsody”. Tra i miei cantanti preferiti ci sono Michael Kiske, Alessandro Conti, Michele Luppi, Fabio Lione, Joacim Cans e il controtenore lirico Philippe Jaroussky che ho scoperto da poco grazie alle lezioni di canto lirico che sto frequentando in questo periodo.

Matteo: io invece prediligo il progressive metal, in particolare i Dream Theater prevalentemente per le parti ritmiche e lo stile tecnico del chitarrista John Petrucci; i chitarristi che preferisco sono: Slash, John Petrucci e Eddie Van Halen.

Massimiliano: io non ascolto solamente un solo genere ma spazio dal power metal al rock in stile Guns n’ Roses, senza comunque tralasciare gruppi come Metallica e Iron Maiden. Il mio batterista preferito è sicuramente Gavin Harrison .

Federico: il genere che preferisco è il thrash metal e ascolto prevalentemente gruppi come Metallica, Megadeth e Pantera. Il bassista che più ho apprezzato è Cliff Burton.

 

Il livello qualitativo delle vostre composizioni è davvero eccellente: avete in programma di raccoglierle in un album?

 

Sì, abbiamo registrato durante l’estate le parti strumentali di sei brani inediti, che andranno completate con la registrazione delle parti vocali, i quali andranno a formare la nostra prima demo.

Le tracce verranno caricate anche su internet, in particolare sul canale YouTube della band che verrà creato a registrazioni concluse. L’intento della demo è quello di promuovere il nostro progetto, per poi presentarlo a diverse case discografiche in modo da registrare un eventuale album in cui racchiudere nel miglior modo possibile le nostre idee.

3.      E veniamo ora alla promozione dal vivo: quante e quali difficoltà si incontrano a presentare in un territorio come quello della Riviera Ligure un genere così sofisticato e di nicchia?

Le difficoltà, se si vuole suonare in modo un po’ più serio, credo che si incontrino in ogni caso, a maggior ragione suonando un genere non adatto alla location in cui viviamo. Se si vuole suonare un genere come il nostro, reputiamo necessario fare una scelta, o si decide di presentare la propria musica senza apportare modifiche, mantenendo quindi l’impronta metal, rischiando però di non avere successo, o si adatta a quelle che sono le esigenze dei gestori il proprio repertorio. Il discorso è che la maggior parte dei locali non ha l’attrezzatura necessaria e purtroppo nemmeno la consapevolezza di che cosa significhi far suonare un gruppo metal, ad esempio è capitato che dei gestori ci hanno fatto suonare in situazioni poco adatte secondo me, non si può suonare metal a due metri di distanza da una coppia che va in un locale solamente per mangiare una pizza o per bere un drink, in questi casi è ovvio che il gruppo non viene apprezzato, ed è anche ovvio che il gestore intervenga ad ogni canzone per chiedere di abbassare i volumi che, credetemi, in alcuni casi sono stati davvero ridicoli, mi è persino capitato di dover cantare a microfono spento! Per far suonare delle band metal bisognerebbe, secondo me, organizzare un evento apposta o comunque garantire una buona qualità sia per chi suona che per chi ascolta, non è una musica da sottofondo. La seconda opzione, come già detto, è quella di adattare a quelle che sono le esigenze dei gestori il proprio repertorio, questo significa, nel nostro caso, stravolgere il proprio sound andando a perdere quello che è il genere metal e talvolta bisogna aggiungere un repertorio di cover, quindi di canzoni di altri artisti che spesso e volentieri non c’entrano nulla con il progetto inedito che vogliamo promuovere. Noi quindi reputiamo più corretto nei nostri confronti e nei confronti di quelli che apprezzano il genere suonare meno, ma in situazioni più adatte al nostro genere, non trovando motivazioni, oltre il piccolo guadagno economico, per suonare, di fatto, un repertorio che non è il nostro.

4.      Concludiamo con gli appuntamenti futuri: avete dei concerti in programma?

Al momento non abbiamo date previste per i prossimi mesi, anche per concentrare maggiormente la nostra attenzione sulle registrazioni che stiamo svolgendo nel nostro “home recording studio”. Stiamo comunque cercando di trovare alcune date in ambienti adatti al nostro genere le quali verranno comunicate sulla nostra pagina Facebook  (Blackloud), dove potrete inoltre rimanere aggiornati riguardo la demo.

Alberto Sgarlato

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