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Attualità | 01 ottobre 2014, 16:00

Tirreno Power, dirigente regionale convocato in Procura: i sospetti sulla delibera

Questa mattina il responsabile del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria, Gabriella Minervini è stato chiamato per fornire chiarimenti sulla delibera, approvata dalla giunta Burlando lo scorso venerdì

Tirreno Power, dirigente regionale convocato in Procura: i sospetti sulla delibera

Ci vuole vedere chiaro la Procura della Repubblica di Savona sulla delibera approvata dalla Regione per il rilascio dell'AIA a Tirreno Power. Nello svolgimento del ruolo di indagine condotto dal Pubblico Ministero, anche nella pubblica amministrazione, la magistratura savonese ha chiesto spiegazioni sul documento che darebbe il via libera alla ripresa dell'attività della centrale. Sarà il Ministero dell'Ambiente a decidere ma é unanime la presa di posizione degli enti locali. Infatti questa mattina è stato ascoltato al sesto piano del palazzo di Giustizia, il direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria, Gabriella Minervini.

La responsabile regionale, convocata come persona informata sui fatti, è stata chiamata dal procuratore capo Francantonio Granero per fornire chiarimenti sulla delibera, approvata dalla giunta Burlando lo scorso venerdì, che ha dato esito positivo al rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale sulla base del piano presentato dall’azienda. La delibera della giunta regionale n. 1177, presentata dall’assessore Renzo Guccinelli, ha ritoccato al ribasso i valori relativi alle emissioni chiedendo a Tirreno Power di allinearsi ai valori giornalieri imposti dai parametri delle MTD. Ora, da parte delle istituzioni, si cerca di arrivare ad un’unità di intenti, dopo la Regione infatti, hanno approvato la delibera i comuni di Vado Ligure e Quiliano. Il via libera da parte degli enti locali sul documento, e quindi sul rilascio della nuova AIA, toccherà anche alla Provincia che si riunirà in giunta venerdì.

Ci sono dubbi però da parte della Procura sull’atto amministrativo e di indirizzo politico. Sembra che tra i timori del Pubblico Ministero ci sia il rischio che i contenuti della delibera e la richiesta di una nuova AIA possano aggirare il sequestro giudiziario e portare, con la ripresa dell'attività industriale, ad un riperpetrarsi dei reati contestati. Il disastro doloso che implica il danno alla salute e all'ambiente contestato dal Pubblico Ministero con il sequestro, potrebbe quindi ripresentarsi con la concessione dell’AIA e la ripresa dell’attività della centrale. Tutte indiscrezioni che stentano a trapelare dal palazzo di giustizia savonese. Non sono ancora chiare le motivazioni che insospettiscono il Pubblico Ministero, ma intanto a valutare la nuova AIA sarà il Ministero dell’Ambiente nella commissione istruttoria attesa per oggi. L’incontro decisivo invece è fissato per il prossimo 18 ottobre, presso i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.

Debora Geido

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