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Attualità | 20 ottobre 2014, 18:00

Tirreno Power, Uniti per la Salute: "Altre centrali a carbone in Italia hanno limiti più severi"

"L' AIA attuale (2012) presenta limiti estremamente elevati rispetto alle MTD (390/350 per SO2 e addirittura 250 per il CO ben 5 volte il massimo del range MTD)"

Tirreno Power, Uniti per la Salute: "Altre centrali a carbone in Italia hanno limiti più severi"

Gli ambientalisti intervengono sul dibattito creato intorno ai limiti restrittivi imposti dalla Commissione IPPC alla centrale Tirreno Power. Di seguito la nota di Uniti per la Salute.

"Bisogna considerare l'ubicazione in mezzo alle case dell’impianto di Vado, e la situazione ambientale e sanitaria evidenziata dalla Procura. Qualcuno ha oggi affermato che a nessuna delle centrali termoelettriche a carbone attualmente in esercizio nel nostro Paese sarebbero imposti vincoli così stringenti. Intanto si dimenticano o si vogliono passare sotto silenzio alcune considerazioni estremamente importanti:

a) Ci sono altre centrali a carbone in Italia che hanno limiti ancora più severi basta verificare quelli di Torrevaldaliga Nord o Edipower di Brindisi:

 b)  L' AIA attuale (2012) presenta limiti estremamente elevati rispetto alle MTD (390/350 per SO2 e addirittura 250 per il CO ben 5 volte il massimo del range MTD). Non ricordiamo nessuno di coloro che solo ora intervengono se ne sia lamentato od abbia fatto confronti di sorta. Anzi ci pare evidente che se non fosse intervenuta la Magistratura i vecchi impianti sarebbero andati avanti per anni con quei limiti.

c) i limiti che sarebbero indicati nel nuovo PIC per il pericoloso monossido di carbonio risulterebbero comunque ancora più del doppio (120 mg/m3) rispetto al massimo previsto dalle MTD (50 mg/m3).

 d) per avere una corretta misurazione l'AIA concessa prevedeva anche la misurazione a camino. Non si capisce per quale motivo non sarebbe stata prescritta anche nel nuovo PIC così come fatto per altri impianti.

"Tuttavia sarebbero stati prescritti (secondo noi assai tardivamente per la nostra salute e per il nostro ambiente) determinati limiti alle emissioni presumibilmente perché anche ai ministeri si sono finalmente accorti della particolare ubicazione dell’impianto in esame, posizionato in mezzo a vaste aree residenziali, e soprattutto della situazione ambientale e sanitaria così come evidenziata dalle recenti indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Savona sugli impatti sanitari ed ambientali (si ricordino anche gli studi dell'Università di Stoccarda)".

"Sicuramente in un Paese moderno non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B, ne percorsi burocratici così “bizantini" da permettere che una centrale a carbone decisamente datata possa avere ulteriori deroghe alle normative vigenti. La tutela della salute dei cittadini dovrebbe essere sempre in primo piano su qualsiasi tavolo, perché è l'unico modo per tutelare doverosamente  anche il lavoro e la vita dei lavoratori stessi".

c.s.

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