L’Associazione Culturale Arte DOC - con il patrocinio del Comune di Albisola Superiore e del Comune di Albissola Marina – organizza Sabato 25 ottobre, alle ore 21, ad Albissola Marina, presso le “Ceramiche San Giorgio”, l’incontro intitolato “Una serata con Farfa”, decimo della serie di eventi con il quale si conclude il progetto mirato a rendere omaggio, di volta in volta, ad un artista del passato che, in vari modi e circostanze, è stato protagonista della vicenda artistica di Albisola e, in particolare, di quella delle “Ceramiche San Giorgio”. L’incontro è dedicato a Vittorio Osvaldo Tommasini, “Farfa” (Trieste 1881 –San Remo 1964), in occasione del cinquantenario della sua scomparsa, proponendo idealmente alcuni aspetti di eventi dei quali egli fu l’organizzatore ed il personaggio di spicco. La “serata”, dopo gli interventi dei rappresentanti dei Comuni di Albisola Superiore e di Albissola Marina, sarà incentrata sullo svolgimento d’un tema – la figura e l’opera di “Farfa” - da parte dello studioso della ceramica Federico Marzinot, nel ruolo ideale di colui che deve proporre l’argomento principale dell’incontro affrontando i presenti come allora avveniva. Lo farà dando spazio ad aspetti inediti della storia umana ed artistica di “Farfa”: soprattutto ai suoi esordi, a Trieste ed in Friuli e poi a Milano ed a Torino e, decenni dopo, alla serena fase finale della sua esistenza d’artista. L’atmosfera, il clima della “serata” verranno creati dalla lettura di liriche e testi di “Farfa” ad opera dell’attore Alessandro Sorrentino, nell’ideale ruolo di declamatore dei propri versi quale fu “Farfa”. Giovanni Poggi, dal canto suo, così ricorda l’artista triestino: “Farfa era simpatico e ironico. Amava scherzare e parlare con tutti, aveva un'ottima ars oratoria ed era molto piacevole ascoltarlo perché sapeva sempre catturare l'attenzione di chi lo circondava. Aveva occhi grandi e sporgenti, portava occhiali molto spessi perché soffriva di una forte miopia. Durante i discorsi improvvisamente declamava alcune sue poesie, soprattutto amava recitare Tuberie, uno dei suoi componimenti prediletti”. In occasione della “serata” si potranno ammirare le ceramiche che Farfa realizzò alla San Giorgio, quelle da lui cantate, nel loro farsi, in “Fustigazione”. Verranno pure esposti documenti e pubblicazioni sulla vicenda artistica ed umana di “Farfa” appositamente raccolti. Altre suggestioni, altre voci emergeranno – si spera – dai presenti alla “serata”. Non si creerà certamente quel clima di baraonda che caratterizzava un tempo le serate dei futuristi. Ma si cercherà di dare vita ad un ambiente dove “Farfa” venga ricordato in gioiosa amicizia tra i presenti.
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