Rambaudi a "Sotto Pressione":"Sono stati anni difficili per il Welfare, ma sono soddisfatta"

Cinque anni difficili, nel settore del welfare e delle politiche sociali, caratterizzati da una progressiva mancanza di risorse. Ospite di Cristiano Bosco a Sotto Pressione, Lorena Rambaudi, Assessore alle Politiche Sociali, Terzo Settore, Cooperazione allo Sviluppo, Politiche Giovanili, Pari Opportunità della Regione Liguria, ha provato a tracciare un bilancio della sua esperienza nella Giunta di Claudio Burlando.

“Sono stati anni molto difficili”, ha ammesso l'Assessore. “Ho la fortuna di aver iniziato a fare l'amministratore pubblico nel 1998, come Assessore Comunale in un momento di espansione: c'erano risorse sui servizi, si poteva progettare e avere uno slancio diverso”. Oggi, tuttavia, la situazione è profondamente mutata. “Questi anni in Regione sono stati all'insegna dei tagli e della riduzione della spesa: ho cercato di interpretare il momento portando delle idee di riforma, senza aspettare e senza rassegnarsi. Ho provato a mettere in campo, assieme alla collaborazione di tante persone, della rete dei comuni, con gli Assessori comunali e i tecnici assessori una nuova idea di welfare che possa essere conciliata con risorse che vanno a diminuire e con una riduzione della spesa pubblica. Interpretare il momento nel modo più creativo possibile”.

I risultati, secondo l'esponente della Giunta Regionale, non sono mancati. “Il Piano Sociale Integrato è considerato innovativo a livello nazionale. La nostra legge sul terzo settore è la prima, in questo senso, in tutta Italia”, ha affermato ancora. “Le delibere in preparazione per la fine del mandato sono con l'orientamento alla semplificazione amministrativa, cercando di ridefinire la materia in modo organico sui varie target di riferimento di utenza, anziani, disabili, minori”.

“Sono piuttosto soddisfatta delle cose che siamo riusciti a fare, considerati i limiti di questo momento storico, molto pesanti per la pubblica amministrazione. Gli obiettivi che mi ero data sono riuscita a raggiungerli, non so se corrispondano alle aspettative del territorio: si può sempre fare di più e meglio, ma i compiti che mi ero data li ho fatti. Mio figlio mi definisce 'una secchiona': sono contenta di aver portato a compimento tutti i traguardi prefissati”.

Con l'avvicinarsi della fine della legislatura, Lorena Rambaudi ha già fatto la sua scelta, quando si parla di primarie del Partito Democratico.
“Ho fatto subito una scelta di campo sostenendo Raffaella Paita, mia collega di giunta. Sono emerse molte affinità in questi anni. La solidarietà fra donne è magari meno frequente che tra uomini, ma quando c'è, c'è davvero, si basa su riconoscimento e stima”, ha dichiarato l'esponente savonese del PD. “Lella ha le caratteristiche di innovazione, competenza e determinazione che servono a questo ruolo. È donna, è giovane: da sempre, da Assessore alle Pari Opportunità, dico che bisogna promuovere le donne. Una volta che c'è una donna in campo, credo che tutte le donne dovrebbero promuoverla”.

E dopo cinque anni da Assessore alle Politiche Sociali, cosa c'è nel futuro di Lorena Rambaudi? Un “bis” in Regione?
“È giusto specificare che parliamo di desideri e di obiettivi, e che ci sono una serie di 'se' e di 'ma' con cui fare i conti. Ho sempre lavorato pensando a quel che facevo in quel momento, mai al dopo: ritengo sia sbagliato interpretare un ruolo pensando cosa si andrà a fare. Per me era un sogno fare l'Assessore Regionale nella materia che conosco di più. Come detto, gli anni sono stati difficili, e in un altro momento avrei avuto qualche soddisfazione in più e qualche protesta in meno. Sono soddisfatta, è stata una bella esperienza, anche alla guida del Coordinamento nazionale degli Assessori al Welfare. Spero di poter proseguire: sono a disposizione”.