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Politica | 24 novembre 2014, 13:39

"I sindaci di Vado e Quiliano seguano di quello di Civitavecchia e chiudano la Tirreno Power": l'appello della Rete Savonese Fermiamo il Carbone

"Il sindaco di Civitavecchia ha prescritto la chiusura perché “non è possibile escludere che tali emissioni abbiano comportato un impatto sulla salute umana”

"I sindaci di Vado e Quiliano seguano di quello di Civitavecchia e chiudano la Tirreno Power": l'appello della Rete Savonese Fermiamo il Carbone

 

I sindaci dei Comuni di Vado e Quiliano prendano esempio dal sindaco di Civitavecchia che nel 2010 ha prescritto e ottenuto la chiusura immediata e la dismissione della locale centrale Tireno Power di Civitavecchia”. A lanciare questo appello è la Rete Savonese Fermiamo il Carbone.

Le amministrazioni, prosegue l’associazione, hanno gli strumenti necessari (ordinanze, prescrizioni sui valori emissivi, voto in conferenza dei Servizi) per chiudere i gruppi a carbone di una centrale altamente inquinante e pericolosa per la collettività”.

 “Dopo 40 anni di inquinamento, malattie, sottolinea la Rete Savonese Fermiamo il Carbone, e soprattutto di omissioni  di diversi enti pubblici in merito al funzionamento, alle autorizzazioni e ai controlli dell'esercizio della centrale di Vado Ligure, la fine delle sofferenze della cittadinanza savonese è finalmente a portata di mano dei componenti della commissione AIA che si riunisce martedì a Roma, in particolare dei Sindaci dei Comuni di Vado e Quiliano, in quanto primi responsabili della tutela della Salute pubblica”.

Il Sindaco di Civitavecchia, spiega la Rete Savonese Fermiamo il Carbone, ha prescritto la chiusura della centrale a carbone per “contemporanea e consolidata presenza di rilevanti fattori di pressione ambientale”, perché “non è possibile escludere che tali emissioni abbiano comportato un impatto sulla salute umana”, per “lo stato di sofferenza sanitaria della popolazione, registrato da diverse indagini epidemiologiche”, perché “le decisioni strategiche rispetto ai piani di riconversione energetica devono tener conto dello stato di salute della popolazione residente”, perché l’assegnazione, per i primi due anni di vigenza dell’AIA, di limiti di inquinamento sensibilmente superiori “avrebbe l’effetto di esporre, per un lasso di tempo considerevole, la popolazione a livelli di emissioni”, che inducono “nel sottoscritto Sindaco ulteriori legittimi timori in relazione alla salvaguardia della salute pubblica”, Sindaco che ritiene quindi di “dover adottare un idoneo provvedimento al fine di prevenire ed impedire il danno e il pericolo che le suddette emissioni potrebbero arrecare alla salute pubblica”.

 

r.g.

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