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Savona | 09 dicembre 2014, 11:15

Savona, Arecco su Santa Chiara: "Solita campagna elettorale per le primarie del sindaco Berruti"

Il consigliere della Lega Nord: "L'unica certezza è che l'ultimo “gioiello di famiglia” verrà ceduto e del patrimonio municipale resterà ben poca cosa. Ai cittadini savonesi rimarranno solamente le tasse"

Savona, Arecco su Santa Chiara: "Solita campagna elettorale per le primarie del sindaco Berruti"

La questione del recupero dello storico complesso di Palazzo Santa Chiara a Savona, per le modalità con cui è stata gestita fino ad oggi, mi ha personalmente lasciato perplesso", afferma Massimo Arecco Consigliere Comunale Lega Nord .

Continua: “L'obiettivo di riqualificare l'immobile, per Savona è sicuramente strategico per ragioni storico culturali, ai fini della rivalutazione dell'intero centro storico e di volano economico per le attività commerciali del quartiere della vecchia darsena. Al contempo consentirebbe di concentrare nuove attività scolastiche, universitarie, culturali e commerciali nel cuore della città".

"Su tali aspetti non vi è nulla da eccepire, anzi ! al riguardo viene da interrogarsi sul perché l'amministrazione comunale abbia impresso una tale accelerazione temporale nella presentazione alla cittadinanza di un'operazione così importante per la nostra comunità. Non dobbiamo dimenticare che l’immobile è entrato a fare parte della piena disponibilità del patrimonio comunale, previo accordo con il Demanio, solamente da pochi mesi”.

“Vengono in mente analoghe “fughe in avanti” operate dalla Giunta per altre importanti operazioni, come quella per la vendita ai privati del vecchio Ospedale di San Paolo e l’autorizzazione al cambio di destinazione d’uso del complesso immobiliare denominato “CRESCENT 2” Afferma ancora Arecco

Denuncia poi un fatto, dopo i trionfi proclamati, la verità di Arecco sui fondi  “Del recupero di Palazzo Santa Chiara l’attuale Amministrazione comunale ha avviato la discussione pubblica solamente di recente. La società IPS, incaricata di predisporre lo studio, ha celermente predisposto una ipotesi  progettuale e l'intera operazione è stata celebrata con enfasi sui giornali locali. Al contempo è stata annunciata in maniera trionfalistica la concreta possibilità di reperimento dei fondi necessari per avviare l’intervento ed eseguire i lavori.

Peccato che, a tale ultimo riguardo, oltre ai preziosi denari messi a disposizione dalla Fondazione DE MARI, il Sindaco Berruti abbia proposto di reperire i fondi mancanti ricorrendo alla vendita di uno degli ultimi “gioielli” di famiglia ancora in possesso del Comune di Savona:  la quota posseduta dal Municipio nella società autostradale Autofiori. Tra le società partecipate, questa è l'unica a fornire un notevole e costante flusso di cassa, tramite la distribuzione del dividendo agli azionisti.   Al contempo tale partecipazione è da ritenersi strategica ai fini del controllo pubblico su decisioni importanti che riguardano per esempio la scelta delle aliquote tariffarie da applicare per il pedaggio autostradale, oppure in merito agli investimenti sulla viabilità”.  

Continua poi “Personalmente mi sarei aspettato che, oltre al progetto fatto redigere da  IPS, il Comune di Savona si fosse contemporaneamente attivato per ottenere finanziamenti tramite i fondi europei stanziati per iniziative di recupero degli edifici pubblici storici, evitando così la vendita delle predette quote azionarie".

"Ovviamente, per ottenere tali denari dall'Unione Europea, l'Amministrazione Berruti avrebbe dovuto credere realmente in tale iniziativa ed avrebbe dovuto fare predisporre uno studio dettagliato dell'intera operazione, tramite il quale avrebbe dovuto partecipare ai bandi di gara comunitari, oppure avrebbe dovuto attivarsi concretamente per ricercare eventuali soggetti privati disposti ad investire nell’iniziativa. Per avviare tale procedura ed ottenere il finanziamento, però, sarebbe stato necessario impostare il lavoro prevedendo una tempistica valutabile nell’ordine di tre, quattro, anni".

"Al contempo avrebbero dovuto essere predisposti attenti studi progettuali indispensabili per individuare nelle zone limitrofe nuovi parcheggi pubblici e per definire le modalità con cui smaltire il traffico veicolare a ridosso della Torretta e di C.so Mazzini.   L’unica arteria viaria esistente è perennemente intasata.  L’ulteriore afflusso di veicoli e di pedoni generato dalle nuove attività universitarie, dai fruitori della biblioteca e dalla nuova utenza scolastica che si vorrebbero collocare all’interno del complesso di Santa Chiara, rischiano di provocare il collasso della circolazione stradale".

"Un’amministrazione comunale attenta avrebbe dovuto gestire in maniere unitaria i problemi e le potenzialità presenti nell’ampia zona circostante la vecchia darsena.     L’operazione immobiliare di cambiamento della destinazione d’uso del “Crescent 2“,  il recupero del Palazzo di Santa Chiara,  lo studio di una nuova viabilità per la zona portuale,  la riqualificazione del Priamar,  la realizzazione di nuovi parcheggi pubblici e la pedonalizzazione di ulteriori parti della zona storica della città, rappresentano aspetti strettamente correlati tra di loro.In sintesi, la lettura politica che intendo formulare sulla vicenda del ventilato recupero di Palazzo Santa Chiara è differente rispetto a quella apparsa sui giornali, fornita dall'Amministrazione".

"Il Sindaco Berruti è ormai impegnato da tempo unicamente nella gestione della propria, personale, campagna elettorale per le elezioni regionali.   In tale corsa solitaria, il PD locale è relegato al ruolo di semplice spettatore e,  probabilmente,  gli stessi Consiglieri comunali ed Assessori vengono messi a conoscenza delle iniziative assunte dal Sindaco tramite i giornali, o in occasione di riunioni di maggioranza convocate all'ultimo momento".

"In occasione della recente commissione comunale, in cui venivano discussi i termini dell’operazione di vendita delle quote possedute in Autofiori, numerosi Consiglieri di maggioranza erano manifestamente infastiditi dal fatto di non essere stati preventivamente informati dell’importante iniziativa da parte del Sindaco. Per tale ragione, nel prossimo Consiglio comunale, in cui verrà affrontato l’argomento, sarà interessante verificare la tenuta dell’attuale maggioranza di Palazzo Sisto. Nella propria corsa politica solitaria , il Sindaco è ormai costantemente affiancato dal proprio Vice. Il dott. Berruti sogna di trasferirsi a governare in quel di Genova. L’Assessore Di Tullio vorrebbe succedergli alla guida della città di Savona. Probabilmente, terminata la campagna elettorale per le prossime regionali e concluse le future elezioni comunali savonesi, sentiremo parlare ancora per molto tempo del progetto di recupero del Palazzo Santa Chiara, senza vederne,  purtroppo, la conclusione. Nel frattempo, l'unica certezza è che l'ultimo “gioiello di famiglia” verrà ceduto e del patrimonio municipale resterà ben poca cosa. Ai cittadini savonesi rimarranno solamente le tasse".

c.s.

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