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Curiosità | 01 febbraio 2015, 17:00

Lunedì al via all'"Isola dei famosi": retroscena del reality con il filmmaker calicese Davide Rossi

Il 46enne racconta in esclusiva a Savonanews episodi delle precedenti edizioni, in attesa che lunedì prenda il via il programma che quest'anno vede tra i concorrenti Rocco Siffredi

Lunedì al via all'"Isola dei famosi": retroscena del reality con il filmmaker calicese Davide Rossi

Torna finalmente il sereno sull’Isola di Cayos Cochinos in Honduras, set del famoso reality dell’”Isola dei Famosi”. Lunedì 26 gennaio avrebbe dovuto prendere il via il programma, che quest’anno è trasmesso da Canale 5 e condotto da Alessia Marcuzzi, ma una tempesta aveva impedito ai concorrenti di raggiungere l’isola.

Tutto rimandato di una settimana, dunque, a questo lunedì quando Rocco Siffredi, il naufrago sicuramente più celebre di quest’anno, e gli altri dodici concorrenti sbarcheranno sulla Playa. “Cominciamo lunedì, ci conferma il film maker calicese Davide Rossi, impegnato come raccontato da Savonanews la scorsa settimana in questa nuova avventura. Ieri sono andato a fare delle simulazioni ai Cayos”.

Davide ha già una grandissima esperienza come film maker di reality: in passato ha preso parte ad “X-factor”,  “Ma come ti vesti”, “Master Chef” e “Fuori Menù”.

Abbiamo quindi chiesto a Davide di raccontarci qualche retroscena delle passate edizioni dell’”Isola dei Famosi”. “Un fatto che mi ha molto emozionato, spiega il 46enne, è avvenuto qui in Honduras qualche anno fa, l'ultimo giorno di registrazione di una produzione particolarmente intensa. I concorrenti rimasti erano Laerte Pappalardo, Thyago e Giorgia Palmas che poi vinse. Arrivò una lancia e dissero loro che l'avventura era finita e così anche le loro fatiche, che erano anche un po’ nostre, li prelevarono e partirono lasciandoci soli noi quattro della troupe nell'isolotto”.

Passarono due ore, continua Davide, era già buio e noi pensammo che la produzione si fosse dimenticata di noi, in realtà c'erano tanti spostamenti da organizzare e noi venivamo per ultimi. Quando ci portarono al cayo le barche per il continente erano già partite e quindi ci caricarono sull'ultimo elicottero. La sorpresa arrivò all'eliporto quando atterrando trovammo ad attenderci tutta la produzione, autori, montatori, tecnici e perfino i concorrenti che erano lì per festeggiare con noi”.

Quel bagno di folla ci fece sentire come Ulisse al ritorno da Troia.  A volte l'adrenalina che ti lasciano programmi come questo o come Pechino Express, ti da un po’ al cervello e ci vuole tempo per riprendersi”, conclude Davide.

Cinzia Gatti

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