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Attualità | 03 febbraio 2015, 17:30

A Cairo Montenotte non c'è posto per la palestra da boxe

Nonostante i grandi risultati ottenuti, dopo la mancata concessione di uno spazio nel nuovo palazzetto delle sport, i pugili cairesi si sono ritrovati senza un posto dove allenarsi.

A Cairo Montenotte non c'è posto per la palestra da boxe

25 anni di attività, risultati di prestigio a livello provinciale e regionale, 10 pugili di prima serie nell’ultimo anno di attività e uno in corsa per le Olimpiadi di Rio del 2016. Sono questi i risultati ottenuti dalla ormai “defunta” Pugilistica Cairese.

A causare l’interruzione dell’attività, avvenuta alla fine del 2013, la mancata concessione di uno spazio nel nuovo palazzetto delle sport da parte dell’ente comunale. Alla base di questa decisione, già in programma nel progetto iniziale, presunti motivi di sicurezza che non consentivano la creazione di una parete di gomma per separare la palestra da boxe dal campo da basket.

Oltre ad un evidente danno sportivo, la mancata concessione dello spazio ha posto fine al grandissimo lavoro svolto dalla “Pugilistica” nel campo del sociale. Infatti, sono tanti i ragazzi tolti dalla strada o dalle brutte compagnie e avviati tramite la boxe, ad una vita più sana e tranquilla, grazie ai valori e all’educazione trasmessi dalla nobile arte.

Ad oggi la situazione resta complessa, una ripresa dell’attività sotto il nome di “Pugilistica Cairese” è improbabile, però, grazie all’impegno e alla passione dell’ex pugile professionista e istruttore, Roberto Cirelli, si sta lavorando per trovare una palestra per riportare i ragazzi sul ring.

"Siamo alla ricerca di una nuova sistemazione, anche in affitto per qualche giorno alla settimana -  afferma Cirelli - senza uno spazio a normasecondo le regole della federazione, non è possibile creare una nuova società e tesserare i ragazzi. Con la sospensione dell’attività, quello di buono che si era costruito è andato perso, trovo assurdo che un pugile come Sedik Boufrakech, residente a Cairo Montenotte e in corsa per un posto alle Olimpiadi di Rio, debba essere tesserato ad una società piemontese per poter continuare la sua attività”.

Essere insigniti della bandiera europea della sport nel 2013 e non avere una palestra per il pugilato, è questo il paradosso presente nella città di Cairo Montenotte, dove la boxe non trova casa.

Graziano De Valle

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