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Pietrese | 26 marzo 2015, 12:39

Pietra Ligure: inaugurata al Santa Corona Villa Frascaroli, centro diurno per adolescenti

Un centro diurno per adolescenti," una fascia di età delicata quella tra i 14 ed i 24 anni, commenta il dott. Carlo Vittorio Valenti, nei quali si verifica l"ottanta per cento degli esordi della grave patologia psichiatrica".

Pietra Ligure: inaugurata al Santa Corona Villa Frascaroli, centro diurno per adolescenti

Una risposta concreta di cura e sostegno ed attenzione alle varie situazioni di grave disagio psichico che colpiscono tanti adolescenti e le loro famiglie. È questo l'obiettivo con il quale ha inaugurato oggi, dopo un periodo di ristrutturazione, Villa Frascaroli, struttura ubicata all'interno del Santa Corona di Pietra Ligure. 

Un centro diurno per adolescenti, "una fascia di età delicata quella tra i 14 ed i 24 anni, commenta il dott.  Carlo Vittorio Valenti, nei quali si verifica l"ottanta per cento degli esordi della grave patologia psichiatrica".

La struttura sarà aperta dal lunedì al venerdì e sarà dedicata in particolare ai giovani del distretto sanitario finalese ed ingauno.

"La principale caratteristica di Villa Frascaroli sarà il lavoro di rete a più livelli: sia verso altre strutture del Dipartimento,  in particolare i Centri di Salute Mentale di Finale ed Albenga ed i letti di riabilitazione psichiatria presenti al padiglione Racamier del Santa Corona,  sia verso i servizi sanitari e sociali dei Distretti, con i quali da anni collaboriamo nel lavoro sugli adolescenti. A questi si potranno aggiungere, come co - protagonisti della vita della struttura, associazioni,  il volontariato, il mondo dell"aiuto".

 

L’altra caratteristica qualificante sarà il coinvolgimento del contesto sociale dei ragazzi e delle ragazze che parteciperanno alle attività di Villa Frascaroli: il momento centrale della cura sarà la riunione di gruppo multifamiliare a cui parteciperanno i pazienti, i loro familiari, amici o insegnanti significativi, gli operatori di riferimento.

"A tale riguardo si sottolinea che le più recenti evidenze scientifiche indicano come particolarmente efficaci quegli interventi che pongono il focus sul contesto familiare e dimostrano che l’approccio familiare si è rivelato quello maggiormente utile per evitare una lettura esclusivamente “sintomatologica” dei fenomeni iniziali di sofferenza del singolo e del gruppo. In generale un intervento non più orientato alla malattia, al controllo dei sintomi attraverso il farmaco, ma alla vita attraverso la partecipazione delle persone e del loro ambiente relazionale. Si compiono così gesti di cura che siano facilitatori della riappropriazione delle capacità decisionali e delle potenzialità autorealizzative che sono l’essenza delle persone: sapendo che un cambiamento “buono” non solo migliora la vita, ma anche di riflesso addolcisce, e persino a volte fa sparire, la malattia" conclude il Dott. Valenti.

 

Cinzia Gatti

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