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Politica | 26 marzo 2015, 19:07

Savona e il campo nomadi della discordia: polemica in consiglio comunale e voto favorevole sul regolamento

Per mettere in sicurezza il campo della Fontanassa si parla di un investimento da 100 mila euro che prevede il rifacimento della rete fognaria, delle tubazioni di alimentazione dell’acqua, di torrette per l’energia elettrica e di 22 piazzole di sosta

Savona e il campo nomadi della discordia: polemica in consiglio comunale e voto favorevole sul regolamento

Polemiche in consiglio comunale a Savona per il campo nomadi della Fontanassa. Il regolamento è stato discusso oggi in sede di consiglio comunale dopo che la terza commissione consiliare del Comune ha approvato il nuovo regolamento per gli interventi da eseguire per mettere in sicurezza il campo nomadi: si tratta di un investimento da 100 mila euro che prevede il rifacimento della rete fognaria, delle tubazioni di alimentazione dell’acqua, di torrette per l’approvvigionamento di energia elettrica e di 22 piazzole di sosta.

I lavori saranno divisi in due fasi che dureranno 90 giorni e costeranno circa 100 mila euro. Per essere ammessi al campo si dovrà fare domanda all’apposito comitato presieduto dal sindaco e formato da dirigenti e due consiglieri. Il permesso verrà concesso per un periodo di quattro anni ripetibili (solo 10 mesi per i non residenti a Savona). L’assessore ai Lavori pubblici Francesco Lirosi ha promesso una “forte collaborazione delle forze dell’ordine, dei cittadini e dell’amministrazione per porre fine al problema del campo nomadi”. Il regolamento prevede anche l’utilizzo e la gestione dell’area di sosta di via Fontanassa da riservare alle popolazioni nomadi.

“Il regolamento è applicabile ad un qualsiasi campo Nomadi – precisa l’assessore – E questo di Savona potrà trovare in futuro una posizione diversa e più idonea, negli anni passati ha infatti già cambiato sede: prima alle Formaci, poi sotto la fortezza del Priàmar ed ora nella Fontanassa”. Porterà dei vantaggi il nuovo regolamento sul campo Nomadi: “Sarà vantaggioso per gli interessati che lì risiedono da almeno 15 anni e per i residenti del quartiere che vivranno vicino ad un’area più curata – afferma l’assessore Lirosi – Gli interessati saranno messi in condizione di rispettare le regole di convivenza civile e i pagare i servizi perché il regolamento in questione è severissimo”. Il regolamento prevede alcuni punti salienti:

-        per essere ammessi al Campo si dovrà fare domanda all'apposito Comitato, presieduto dal Sindaco e formato da Dirigenti comunali nonché da due Consiglieri (uno di maggioranza ed uno di minoranza);

-        il permesso verrà concesso per 4 anni, ripetibili, e solo per 10 mesi per i non residenti in Savona;

-        gli usufruitori dovranno rispettare severe regole di convivenza civile;

-        le nuove case dovranno essere mobili e saranno acquistate a spese private;

-        le bollette luce e acqua saranno intestate direttamente ai residenti;

-        gli stessi dovranno pagare un contenuto affitto al Comune e a chi non sarà in grado di ottemperare, verrà proposto (una sola volta) un piano di rientro concordato, secondo le vigenti norme previste dal Procedimento Amministrativo;

-        gli eventuali danneggiamenti all'interno del Campo saranno addebitati al responsabile. Ove questi non fosse identificato, la spesa verrà suddivisa tra tutti i residenti.

Chi non ottempererà queste regole verrà allontanato dal Campo, anche con il ricorso alla forza pubblica. L'iter dell'applicazione del Regolamento prevede:

 

-         entro 1 mese il Sindaco nominerà il Comitato di gestione;

-         entro un ulteriore mese il Comitato visiterà il Campo e riferirà alla Giunta;

-         lo stesso Comitato, entro ulteriori 4 mesi, provvederà alla ridefinizione delle piazzole, in concorso con gli uffici, ed alla graduatoria di assegnazione;

-         entro un anno dall'assegnazione, tutte le strutture ed i cariaggi non conformi dovranno essere allontanati, a spese dei residenti, sempre come da Regolamento.

La seconda componente, quella dei lavori,  prevede:

-          la creazione di n. 22 piazzole di sosta, n. 17 da 54 mq (m. 9 x 6) e n. 5 da 78 mq (m. 13 x 6);

-          il sistema fognario, sarà revisionato nel lato levante e creato nel lato ponente, ove manca completamente;

-          n. 22 torrette per erogazione privata di energia elettrica ed altrettante per erogazione privata di acqua potabile.

I lavori saranno divisi in 2 fasi, dureranno 90 gg., costeranno circa Euro 100.000,00 oltre somme a disposizione e potranno iniziare dopo il consueto lungo iter burocratico di tutti i lavori pubblici, dal bando fino alla cantierizzazione.

Contrario all’approvazione del regolamento il consigliere Alessandro Parino di Fratelli D'Italia - Centrodestra Nazionale, secondo il quale la pratica “provocherà l’abbandono di una parte del territorio ai cittadini”. Una provvedimento che “comporta spese ingenti per i cittadini e consegna una parte della città ai nomadi”. La polemica è sfociata sui 75 emendamenti presentati dal consigliere che, in sede di consiglio comunale infuocato, ha deciso di non discutere e di ritirare.

Il regolamento ha ottenuti 25 voti favorevoli, 3 contrari (Consiglieri Alessandro Parino, Andreino Delfino, Milena Debenedetti) e un astenuto (Ileana Romagnoli).

Debora Geido

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