/ Agricoltura

Agricoltura | 07 aprile 2015, 13:41

Ripresa della produzione per i castagni grazie alla Lotta Biologica condotta dalla Regione Liguria e ddal Cersaa

A Calizzano una area di autoriproduzione dell'insetto che contrasterà il parassita che attacca le piante

Ripresa della produzione per i castagni grazie alla Lotta Biologica condotta dalla Regione Liguria e ddal Cersaa

Autunno: tempo di castagne, una stagione ancora lontana, ma gli interventi per salvare la produzione sono già partiti.

Dryocosmus kuriphilus è il responsabile dei gravissimi danni portati alla castanicoltura ligure che, in Valle Bormida, ha causato una drammatica riduzione della produzione.

Afferma Giovanni Minuto del Cersaa “I dati in nostro possesso indicano che nel corso degli ultimi 10 anni in Valle Bormida è avvenuta una drastica diminuzione della produzione, pari a circa il 90%, dovuta alla presenza di questo insetto che colpisce le gemme delle piante che, al momento del loro sviluppo, si accrescono deformi e incapaci di produrre nuovi rami, foglie, fiori e quindi frutti".

Continua Minuto “Negli ultimi dieci anni la Regione Liguria – a cui più recentemente si è affiancato il CeRSAA ha condotto una lotta biologica che, in quanto tale, ha bisogno di tempo per agire, ma che, a partire dal 2014 ha cominciato a produrre una lenta ripresa della produzione. Stiamo utilizzando un insetto antagonista , il Torymus sinensis, capace di deporre fino a 70 uova all’interno delle galle del castagno infestate dal cinipide parassita. Ciascun uovo del Torymus viene deposto sul corpo del Cinipide parassita, o comunque all’interno della cella larvale, in questo modo la larva del T. sinensis potrà nutrirsi della larva del Cinipide e diventerà adulto nella primavera successiva, ricominciando il suo ciclo biologico.

Una dura e complessa lotta dunque contro questo parassita ed anche molto costosa, afferma Minuto “Sono necessarie decine di lanci ogni anno, in una “finestra” ben definita durante i quali vengono liberati migliaia di esemplari di Torimus Sinensis; ogni lancio può arrivare a costare alcune centinaia di euro, ma lo sforzo della Regione Liguria – e in particolare del Servizio Fitosanitario Regionale – e quello, più recente e localizzato alla sola Valle Bormida del CeRSAA, sta producendo i risultati sperati.

Proprio in quest’ottica e per continuare ad agire in modo efficace contro il cinipide del castagno, il CeRSAA ha realizzato a Calizzano una piccola zona di automoltiplicazione   afferma Minuto “Si tratta di una struttura molto semplice all’interno della quale si concentrano porzioni di rami con galle di cinipide che, si presume, siano colonizzate dal Torimus sinensis: al momento dello sfarfallamento, si preleverà il Torimus, che sarà presumibilmente anche meglio adattato all’ambiente che lo circonda, distribuendolo nell’ambiente e propagando sempre più la sua azione.”

Mara Cacace

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium