“Per l’emergenza Xylella sta emergendo una linea coerente, che apprezziamo, tra istituzioni e mondo agricolo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi a proposito della riunione a Lecce che ha visto la partecipazione del ministro Maurizio Martina e del commissario straordinario per la malattia che sta distruggendo gli oliveti del Salento, Giuseppe Silletti.
“L’allarme – ha proseguito Guidi - non interessa solo il Salento, ma l’intera agricoltura italiana, come dimostrano le misure restrittive già varate dalla Francia e che rischiano di mettere in pericolo l’importante filiera del florovivaismo nazionale, con danni economici ingentissimi. E’ un problema che va affrontato a Bruxelles, per questo occorre continuare a riflettere, senza abbassare la guardia, sulle problematiche fitosanitarie perché è in gioco l’interesse di comparti essenziali della nostra agricoltura.”
“Concordiamo sulla necessità di intervenire in maniera tempestiva – sostiene Luca De Michelis, responsabile per il florovivaismo di Confagricoltura Liguria – tuttavia non possiamo accettare l’embargo francese, perchè reputiamo fondamentale un intervento preciso nel merito dell’Unione Europea”.
“La lista delle piante oggetto dell’inaccettabile ‘blocco’ francese – prosegue De Michelis – contiene essenze assolutamente non attaccate dalla Xylella, quali il rosmarino officinale”.
Va ricordato che questa pianta in vaso, facente parte dell’insieme delle aromatiche, fiore all’occhiello della Piana di Albenga, e della Liguria intera, costituisce una parte fondamentale di un comparto, quello delle “piante liguri in vaso”, che consta di oltre 100 milioni di vasi prodotti all’anno ed un volume d’affari di circa 250 milioni di euro.
“L’embargo francese – ha concluso per Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis – rischia seriamente di compromettere in maniera ingiustificata, specie nel richiamato caso del rosmarino, la stagione di molti produttori liguri che hanno forti legami commerciali con la Francia e con l’Europa in genere. Auspichiamo, come peraltro già evidenziato a livello nazionale, che sia l’Unione Europea ad affrontare in maniera ufficiale sia l’epidemia che le procedure conseguenti atte ad evitare una generale pandemia”.