Venerdì 17 aprile ore 18 Libreria Ubik:“Liguria terra di 'ndrangheta”
Facciamo il punto su mafia e antimafia a Savona e in Liguria.
Partecipano MARCO GRASSO e MATTEO INDICE giornalisti e autori del libro “A meglia parola”,
CHRISTIAN ABBONDANZA Presidente della Casa della Legalità,
DONATELLA ALBANO Senatrice della Commissione Parlamentare Antimafia.
A cura della Casa della Legalità
Due anni fa usciva il libro “A meglia parola - Liguria terra di 'ndrangheta” scritto da Marco Grasso e Matteo Indice, giovani giornalisti de "Il Secolo XIX". In quelle pagine si raccontavano storie, nomi e cognomi, di quella malagiata che in Liguria aveva messo le sue pesanti radici negli anni Settanta. Una storia di malaffare che ripercorreva quanto documentato dai reparti investigativi e magistratura (senza tacere i gravi ritardi e le contraddizioni di un negazionismo istituzionale che frenò, per decenni, il contrasto sociale) oltre che descrivere un fenomeno che ha condizionato e condiziona ancora pesantemente economia, politica e gestione del territorio.
Il primo libro sulla 'ndrangheta in Liguria che rilanciava quanto denunciato da anni dalla Casa della Legalità Onlus, l'associazione antimafia che ha promosso e promuove, da ormai dieci anni, denunce pubbliche e denunce alle Autorità dello Stato, dando un concreto contributo alla prevenzione ed al contrasto delle organizzazioni mafiose e delle loro reti di cointeressenze.
«…La Liguria è 'ndranghetista…» diceva, intercettato, il reggente Mimmo Gangemi. E non era un illusione. Da Ventimiglia a Sarzana non c'è isola felice. Non c'è quasi settore politico, di qualsiasi colore, che sia esente dalla presenza di soggetti contigui, conniventi quando non complici di patti con i mafiosi, vuoi per avere un ritorno in denaro, in favori o pacchetti di voti.
Cosa è cambiato da allora? Oltre alle recenti azioni giudiziarie che hanno portato la magistratura ad adottare pesanti provvedimenti contro quei soggetti (Fameli, Gullace, Fotia, Mamone, Nucera), che cosa è cambiato davvero?