“Credo che il problema a Finale oggi sia fare cultura, e non dove fare cultura. Quindi meglio la demolizione del fabbricato “delle Acque Minerali”: che una volta tanto vinca la bellezza”. Il Presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca Giuseppe Testa interviene sul tema del recupero del caseggiato sito poco fuori le mura di Finalborgo.
L’amministrazione guidata da Ugo Frascherelli negli scorsi mesi aveva infatti avanzato la proposta di ristrutturazione della stabilimento e la conversione in un luogo di aggregazione cittadino.
“A Pia, spiega Giuseppe Testa, abbiamo la bocciofila, dove si fanno eventi tipo la festa dell’olio e gli spazi dell’Abbazia, dai chiostri, al teatro Angelicum, all’oratorio, al campetto ed altri locali annessi”.
“A Varigotti, prosegue il Presidente dell’associazione, abbiamo il centro Fontana a Varigotti, mentre a Marina Castelfranco, la Sala Gallesio e forse un giorno avremo anche il teatro Sivori”
A Finalborgo, spiega Testa, ci sono già i Chiostri di Santa Caterina, l’Auditorium, l’oratorio dei Disciplinanti, palazzo Ricci, alcuni piccoli spazi del Museo e a breve forse il teatro Aycardi..
“Quindi, sottolinea Testa, se i contenitori già esistenti sono insufficienti per la mole di attività culturale prodotta a Finale, allora evidentemente ne servono altri, con conseguenti ulteriori costi di gestione. Se per caso questi sono già più che sufficienti, ovvero sono spesso sottoutilizzati, o male utilizzati, significherebbe che il nuovo “contenitore” è cosa inutile, e che ci si deve concentrare su quelli già esistenti".
“La demolizione della struttura dell’ex “Acque Minerali” dovrebbe essere il primo passo per un recupero totale della zona di Porta Romana, via delle fabbriche, via del Vicario e via Becchignolo, un quartiere assolutamente da restituire al commercio, ai residenti ed ai turisti”, conclude Testa.