Da alcuni giorni è iniziata la costruzione dei nidi da parte di coppie di gabbiani reali che sempre più frequentemente vivono in città a causa della mancanza di cibo in mare per l’eccesso di pesca professionale e sportiva; e cominciano puntualmente le lamentele per l’occupazione di tetti e balconi; non mancheranno poi i prepotenti che telefoneranno all’ENPA per pretendere l’asportazione dei piccoli già nati e che, dopo le spiegazioni contenute in un manifestino distribuito dall’associazione, passeranno direttamente alle minacce ed agli insulti. La Protezione Animali savonese ricorda che i gabbiani effettuano, verso persone che si trovano nelle vicinanze del nido, voli di “parata” ed emissione di grida; ma basta alzare le braccia per allontanarli ed interrompere i voli semplicemente minacciosi che fanno attorno all’intruso.
Le istituzioni pubbliche tardano ad affrontare il problema, malgrado le soluzioni adottate altrove e suggerite inutilmente dall’ ENPA, che da diversi anni scrive a Comuni, Autorità Portuale ed organismi associativi degli amministratori condominiali, segnalando la possibilità di asportare le uova; occorre però seguire un procedimento autorizzativo che passa attraverso il consenso della Provincia, un parere dell’ISPRA (Istituto scientifico per la ricerca sull’ambiente) e l’emissione di ordinanze comunali ad hoc.
Il sistema è già applicato da anni con buoni risultati nella riviera romagnola ma in Liguria tutto è fermo. A Savona da quattro anni ENPA chiede al comune di eliminare o ingabbiare le fioriere sospese di via Gramsci, dove i gabbiani vanno a nidificare e, quando hanno i piccoli, volano minacciosamente sui passanti. Situazione emblematica anche sull’isola di Bergeggi (SV), in cui nascono numerosi soggetti che poi invadono le zone vicine (da Vado a Finale) ma in cui il Comune, gestore della riserva marina e di quella terrestre, oltre a non prendersi cura degli animali selvatici feriti ed in difficoltà (è costretta a pensarci l’ENPA a proprie spese) neppure prende in considerazione le proposte dell’associazione, mentre sempre più gabbiani eleggono a “scogliera ideale” i tetti ed i balconi della riviera.