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Attualità | 18 maggio 2015, 10:29

Rilanciare Savona con la riprogettazione unitaria del waterfront: la proposta di Paolo Forzano

"Nelle aree binario blu realizzare insediamenti culturali,ovvero parcheggi capienti sotteranei, e strutture quali padiglioni per mercati, expo, manifestazioni sportive e canore, nonchè multisala, piscine, palestre, cart indoor"

Rilanciare Savona con la riprogettazione unitaria del waterfront: la proposta di Paolo Forzano

 

Rilanciare Savona, l’occupazione e il territorio tramite la riprogettazione del waterfront: è questa la proposta avanzata da Paolo Forzano.

“A Savona, spiega il Presidente del Comitato Casello di Albamare, assistiamo a una crisi industriale sia in ambito urbano che territoriale. Le industrie hanno chiuso in città, nel territorio adiacente, in Valbormida. Gli abitanti che nel 1971 sfioravano gli 80.000, oggi sono scesi a circa 60.000: 25% di meno”. 

“Le crisi, prosegue Forzano, danno sempre delle visioni negative, ma sono anche l’opportunità per il cambiamento. Ci sono molti esempi di riconversioni di città industriali nel mondo: Pittsburg è una realtà ormai divenuta storica, ma recentemente, Genova - Porto Antico e Valpolcevera, e stando sempre in Europa, Bilbao in Spagna”.

“Lo stesso, spiega il Presidente del Comitato Casello di Albamare, si può fare a Savona, partendo dalle centrali aree di binario blu e dal waterfront da Fornaci a Zinola, attualmente aree con un grande potenziale, scarsamente utilizzato”.

“Una area figlia di uno sviluppo aggressivo e disordinato. Un’area che oggi è nel mirino per un’opera di riqualificazione che parte con il piede sbagliato per sostanzialmente un motivo: la mancanza di un “legante”, un’idea trainante”.

“Il piano del comune relativo al waterfront è molto modesto e non ha il respiro che dovrebbe avere un’operazione vera di riqualificazione. Una metà dell’opera, la passeggiata a mare “di legno” tra gli insediamenti balneari ed il mare, è stata decisamente rifiutata dagli operatori balneari, quindi da rifare. L’Aurelia ristretta e riutilizzata quasi fosse un’area 30”.

“Noi facciamo una proposta alla città di Savona ed a tutti gli operatori economici, imprese edili, commerciali, turistiche e soprattutto al Comune ovviamente: un patto per Savona che raggruppi tutte le forze della città in un grande sforzo di rinnovamento”.

“Realizzare un waterfront che sia competitivo con quelli delle cittadine adiacenti, che sia assolutamente attraente in modo da essere il motore della nuova Savona, la Savona che vuole riprendersi dalla crisi. A completamento di questo, in centro, aree binario blu, solo insediamenti culturali, ovvero parcheggi capienti sotteranei, e strutture quali padiglioni per mercati, expo, manifestazioni sportive e canore, nonchè multisala, piscine, palestre, cart indoor. Tutte attività di richiamo per l’interland ed anche per i crocieristi, che in questa città trovano pochi stimoli per restare”.

Mercoledì 20 maggio alle 18 alla Ubik di Savona presentazione del progetto e del libro che lo illustra.

 

r.g.

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