Anche Savona aderisce all’iniziativa “La cultura in piazza” con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane. Continua la mobilitazione contro il DDL Scuola anche a livello provinciale: “E’ importantissimo tenere alta l’attenzione sulla riforma della scuola – afferma Mario Lugaro, FLC CGIL – Continuiamo per questo con un’azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione. Dopo l'approvazione alla Camera speriamo in un cambio di direzione da parte del Senato”.
La fiaccolata prevista per venerdì 5 giugno è organizzata dai sindacati FLC CGIL – CISL SCUOLA – UIL SCUOLA – SNALS con partenza alle 21. Non solo insegnanti, personale scuola e sindacati, la manifestazione è aperta anche agli studenti. Concentramento dei partecipanti in Piazza Sisto IV alle ore 20.45: seguirà corteo con il percorso: Corso Italia, Via Brignoni, Piazza Saffi, Via Boselli, Piazza Mameli, Via Paleocapa, Corso Italia. La fiaccolata terminerà in Piazza Sisto IV dove si scioglierà la manifestazione.
"La vera buona scuola si fonda su democrazia, stabilizzazioni, collegialità contrattazione, finanziamenti, difendendo i principi fondamentali della scuola pubblica – queste le motivazioni della manifestazione - Le modifiche apportate al ddl della cosiddetta “Buona Scuola” non intaccano l'impostazione aziendalista e non risolvono i problemi della stabilizzazione dei precari. Riformiamo la scuola ma riformiamola insieme”.
Non solo una fiaccolata per dire no alla riforma scolastica del Governo Renzi, dagli insegnanti savonesi sarà messo in atto anche lo sciopero degli scrutini come anticipato alla manifestazione dello scorso 19 maggio (vedi articolo Savonanews).
Infatti dopo lo sciopero dello scorso 5 maggio al quale hanno partecipato 600mila docenti, presidi e personale Ata in tutta Italia (grande partecipazione anche a Savona), la mobilitazione è ripresa dato che l'Assemblea di Montecitorio ha votato a favore il ddl scuola, fatto che ha scatenato la rabbia degli insegnanti.