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Politica | 30 giugno 2015, 19:04

Quiliano aderisce alla protesta dei comuni dell’entroterra della provincia

Verranno intraprese iniziative di ogni tipo ritenute valide per il conseguimento dell’obiettivo, restando sempre nell’ambito consentito dall'ordinamento, affinché vengano modificate le norme che oggi penalizzano fortemente tutte le amministrazioni locali.

Quiliano aderisce alla protesta dei comuni dell’entroterra della provincia

È passato quasi un anno da quando il Sindaco Alberto Ferrando prendeva carta e penna e scriveva direttamente al presidente del consiglio Renzi, mettendo in evidenza un problema comune a tutti gli enti locali. La drastica riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato e il contemporaneo aumento dei prelievi dai tributi locali, finiranno per strangolare irrimediabilmente tutti i comuni, compresi anche quelli più virtuosi. Un combinato disposto che non lascia margini di manovre alle amministrazioni costrette a ridurre sempre di più i servizi ai cittadini ed obbligati ad applicare molte volte le percentuali maggiori sui tributi. La sensazione è quella di essere arrivati molto vicini al punto di default e, se lo Stato centrale non rivedrà alcune norme, il futuro sembra irrimediabilmente segnato. Questa volta a far sentire la propria voce, unitamente all’amministrazione quilianese, sono una buona parte dei comuni dell’entroterra della Provincia di Savona come Altare, Arnasco, Bardineto, Bormida, Calice Ligure, Carcare, Casanova Lerone, Cengio, Erli, Garlenda, Millesimo, Mioglia, Nasino, Ortovero, Plodio, Quiliano, Rialto, Roccavignale, Sassello, Stellanello, Testico, Urbe, Vendone, Vezzi Portio, che si uniscono alla protesta dei comuni costieri. L’obiettivo principale è denunciare la grave situazione finanziaria nella quale, a seguito dell'incredibile aumento del prelievo statale sulla tassazione comunale, si trovano le amministrazioni comunali. L’unica possibilità che viene indicata, per uscire da questa situazione, è quella di poter finanziare la spesa corrente con ulteriori risorse rispetto a quelle ormai insufficienti che derivano dalla fiscalità comunale con la conseguente moltiplicazione dei problemi di gestione del “Patto di stabilità”. La determinazione dei Sindaci è tale che verranno intraprese iniziative di ogni tipo ritenute valide per il conseguimento dell’obiettivo, restando sempre nell’ambito consentito dall'ordinamento, affinché vengano modificate le norme che oggi penalizzano fortemente tutte le amministrazioni locali.

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