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Attualità | 21 luglio 2015, 14:45

Savona e Avignone, sedi papali legate da Giuliano della Rovere: il mensile diocesano "Il Letimbro" propone il gemellaggio

Si legge nell’articolo firmato dal caporedattore Marco Gervino: "Cosa accomuna queste due città? A legarle è un filo rosso, rosso come il colore cardinalizio, rosso come la passione per l’arte"

Savona e Avignone, sedi papali legate da Giuliano della Rovere: il mensile diocesano "Il Letimbro" propone il gemellaggio

Un gemellaggio Savona-Avignone? Le due città sono accomunate dall’essere state “sedi papali” – pur in tempi, contesti e situazioni, molto diverse, ma sono anche legate dalla figura di Giuliano Della Rovere che prima di diventare papa Giulio II fu a lungo vescovo in Provenza. A proporlo è il mensile diocesano “Il Letimbro” , nel numero di luglio, che lancia alle istituzioni locali la proposta di un gemellaggio “culturale” fra Savona e Avignone. “Cosa accomuna queste due città? A legarle è un filo rosso, rosso come il colore cardinalizio, rosso come la passione per l’arte – si legge nell’articolo firmato dal caporedattore Marco Gervino - E Roma è ovviamente l’ideale terzo punto che rende un triangolo la linea fra la città della Torretta e quella provenzale. Il Petit Palais, costruito come residenza cardinalizia, divenne sede arcivescovile, ma deve il suo aspetto attuale alla ricostruzione del 1481-1495, voluta dall’arcivescovo-legato Giuliano della Rovere sì, perché il secondo straordinario legame che unisce Savona e Avignone è incarnato dalla figura del futuro pontefice Giulio II”.

Proprio nel Petit Palais, oggi pinacoteca sono collocate le tavole del polittico dipinto da Giovanni Mazone originariamente collocato nella “nostra” cappella Sistina. “Purtroppo però sulla targhetta descrittiva non c’è alcun riferimento alla provenienza dell’opera e neppure a Savona! – si legge nell’articolo – e dire che sarebbe stato interessante ricordare al visitatore che l’opera proviene dalla stessa città di Giuliano Della Rovere: quel cardinale Giuliano che ricostruì il Petit Palais, quel rovere che compare ovunque - ma senza spiegazione - lungo tutto il percorso museale”.

Insomma un “gemellaggio” o comunque una collaborazione che possa rimediare a queste mancanze e che possa invece valorizzare al meglio i patrimoni artistici, storici e culturali delle due città. “Un patto di fraternità, di amicizia basato sui già citati legami, ma soprattutto una sinergia culturale che possa offrire al visitatore un ideale percorso fra due ex capitali della Chiesa, così ricche di storia e arte, e neppure così geograficamente lontane (400 km poco più di 4 ore in auto) – conclude Gervino – un primissimo passo sarebbe quello di collocare nella cappella Sistina una fedele copia dell’opera del Mazone spiegando ai visitatori che l’originale si può ammirare al Petit Palais e qui ricordare la provenienza di quelle tavole e soprattutto la figura di Giuliano Della Rovere e la storia della sua famiglia”. 

D.G.

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