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Eventi | 21 luglio 2015, 15:15

Albissola Marina:"I Quartetti per Flauto di Mozart e Cambini" alla IV edizione del Voxonus Festival

Giovedi alle ore 21.15 presso Villa Faraggiana.

Albissola Marina:"I Quartetti per Flauto di Mozart e Cambini" alla IV edizione del Voxonus Festival

L'Orchestra Sinfonica di Savona, la Voxonus Orchestra, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Albissola Marina e di Albisola Superiore, presentano la IV edizione del Voxonus Festival. Affiancano i Comuni, sostenendo e rendendo possibile il Festival, il Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, la Fondazione de Mari, la Camera di Commercio di Savona e, per la prima volta, la Compagnia di San Paolo di Torino, il cui prestigioso riconoscimento premia il Festival come uno dei più significativi del nord ovest.

Una nutrita serie di sponsor locali testimoniano ulteriormente l'interesse per il festival: la società Carmelo Noli, But terminal, Vernazza autogru, OciClim, Cives, Rodres handling technology e la Banca Popolare di Novara. Una quarta edizione che, dopo il crescente successo delle passate stagioni, si amplia e si arricchisce di nuove location, riunendo, seguendo il filo rosso della musica classica e barocca, le due città “divise” dal Sansobbia, in una sinergica progettualità culturale. Il Festival vive in luoghi simbolici sia per il nostro territorio che per il periodo musicale rappresentato, in una coerente unione capace di dare una somma maggiore delle parti.

Giovedì 23 luglio, alle ore 21.15, un concerto dedicato a Mozart e Cambini, con i loro quartetti per flauto. Protagonista il Voxonus Flute Quartet: Luca Ripanti, flauto; Maurizio Cadossi, violino; Claudio Gilio, viola; Claudio Merlo, violoncello. L'accostamento di due compositori di fama, oggi, così diversa contribuisce a portarci virtualmente ai loro tempi. Fu proprio nei quartetti che Giuseppe Cambini, livornese di cui non si è sicuri neanche quando sia nato (1720 o 1746?), diede il meglio di sé, tanto che Mozart lo lodò e ne temette la rivalità. La figura di Cambini fu anche avvolta da aure di leggende, la più nota delle quali fu legata ad un suo rapimento: dopo una poco felice rappresentazione di una sua (sconosciuta) opera a Napoli, la nave che riportava lui e la sua amante a Livorno venne catturata dai pirati e la sua libertà ricomprata da un ricco veneziano che aveva riconosciuto il suo talento.

Cambini può essere preso anche ad esempio della condizione dei musicisti, soprattutto italiani, del tempo, i quali per sopravvivere con la loro arte erano spesso costretti ad emigrare e vagare per l'Europa. Fu a Parigi, a partire dal 1770, che Cambini trovò fortuna, sotto la protezione di François-Joseph Gossec, e dove fu anche nominato compositore della cappella reale, direttore della musica al théâtre des Beaujolais prima e del  théâtre Louvois poi. Nel 1778 a Parigi venne cancellato un concerto di Mozart, e il salisburghese ne incolpò, senza ragioni, proprio Cambini. Complice la Rivoluzione, Cambini cadde comunque in difficoltà economiche e, pare, si sia trasferito negli anni '10 nei Paesi Bassi, ove morì attorno al 1818. Di Cambini ascolteremo il quartetto per flauto n.1 in re maggiore, e il n.2 in sol maggiore.

I quartetti in re maggiore kv 285 e in do maggiore kv 285b furono composti attorno al 1777-78, quando Mozart aveva 21 anni, allontanatosi da Salisburgo (e dall'oppressione paterna) con la madre alla volta di Mannheim. Furono scritti su commissione, tre in tutto, del ricco indo-olandese Ferdinand De Jean, che suonava amatorialmente il flauto, il quale però non pagò Mozart, adducendo il motivo che per uno dei due quartetti egli adattò per flauto un precedente concerto per oboe.  Pur non amando il flauto, il giovane Mozart da in queste composizioni, dal prevalente carattere leggero e con passaggi a volte elegiaci a volte malinconici, già prova della sua incredibile abilità coloristica.

Nel quartetto n.2 in re maggiore kv 285 il flauto domina incontrastato in tutti e tre i tempi: viola e violoncello nell'Allegro si limitano a qualche intervento di natura essenzialmente ritmica e solamente il violino per poche battute è trattato al pari del flauto. L'Adagio in si minore con i caratteristici 'sospiri' mannheimiani si annovera tra i più bei tempi di tutta la letteratura flautistica: lo strumento a fiato con la sua melodia malinconica è come esaltato dai delicatissimi pizzicati degli archi. Preannuncia in qualche molo la serenata del Don Giovanni. Conclude il quartetto un Rondò tra i più impegnativi per il violinista, la cui parte di accompagnamento si rivela una sorta di perpetuum mobile che fa da sfondo al protagonismo del flauto. Il quartetto n.3 kv  285b in do maggiore, si caratterizza per il raffinato gusto timbrico e presenta un'insolita struttura in due movimenti: un Allegro in tre quarti, e un Andantino, tema e variazioni, anch'esso frutto di un adattamento, dal sesto movimento della Serenata n.10 in si bemolle maggiore k 361.

Prossimo appuntamento, giovedì 30 luglio, Albisola Marina, villa Faraggiana, la Voxonus Orchestra diretta da Filippo M.Bressan ne “Il Barocco italiano”.

Ingresso ai concerti: 10,00 euro, gratis fino a 10 anni, ridotto 5,00 per allievi dell'Accademia Musicale di Savona. Biglietteria sul posto, in caso di pioggia salone interno. Villa Faraggiana: parcheggio riservato agli spettatori. Info e prenotazioni 019 824663, ufficiostampa@orchestrasavona.it.

 

c.s.

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