The Ceilings presentano il nuovo video “Eurydice”

L’attività musicale in provincia di Savona sembra farsi più attiva e vivace giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, un mese dopo l’altro. Nuovi gruppi nascono continuamente, e si spingono a esplorare generi sempre diversi. Ma c’è un nuovo aspetto che, nei nostri comprensori, sembra assumere un’importanza crescente: è il video.

La settimana scorsa, in questa rubrica, abbiamo ospitato il lancio del video “Elefanti di Nuvole”, dei savonesi Dagma Sogna. Oggi, passando da un genere musicale a un altro, totalmente diverso, annunciamo l’uscita di “Eurydice”, il primo video dei Ceilings, band formatasi a Loano e dintorni ma comprendente musicisti delle province di Savona, Imperia e Cuneo. Loro sono attivi da poco ma hanno già una personalità molto spiccata e un sound ben preciso, legato alle più attuali tendenze nu-metal e post-metal. Un ambito nel quale, nella nostra Liguria, i Ceilings ricoprono un ruolo pionieristico che li rende ancora più interessanti, per il coraggio dimostrato e per la voglia di innovazione.

Seguiteli con attenzione perché hanno molto da dire, come dimostrano già in questa intervista.

1.       Siete una band di cinque elementi costituitasi da poco più di due anni: raccontateci la storia dei Ceilings e di chi ne fa parte.

Intanto grazie per l'intervista e per lo spazio che ci dedichi! Il nucleo iniziale della band si è formato ad inizio estate del 2013, dalla mente di Andrea, il nostro cantante, e Simone, chitarrista. In quel periodo il primo militava nei Deathrow Silence, band deathcore di Imperia e zone limitrofe, Simone usciva dall'esperienza Corvi Bianchi e cercava un impiego musicale. In pratica poi, tramite un assiduo lavoro di coercizione da parte di Simone, si sono loro malgrado aggiunti i nostri due Mattia, Caritè, chitarrista proveniente dalla provincia granda piemontese, e Buonadonna (Buonanima in arte), bassista che suonava già con Andrea ed un batterista che ora non c'è più, sostituito lo scorso inverno da Besjan, proveniente anch'egli dai Deathrow Silence. Il fatto per cui usciamo solo ora dall'oscurità della saletta deriva da un po' di sfortuna ma anche dalla voglia di prendere le cose con calma, forse un po' troppa. Bisogna dire in effetti che l'intenzione iniziale era di comporre musica progressive, mentre poi abbiamo preso una strada certamente più pesante ma anche più “pop”, quindi c'è stato da cancellare, riscrivere, rinnovare dalla musica al concept. A novembre 2014 abbiamo registrato due pezzi al Fusix Studio di Torino, puntando direttamente ad un produzione professionale, e saremmo stati pronti, ma abbiamo perso il batterista, ed una volta arrivato Besjan abbiamo deciso di lavorare sempre con calma con lui, preparando intanto la scaletta finale da proporre ai concerti. Della nostra storia finora diremmo, per citare un proverbio, che: “chi va piano, va piano, se arriva da qualche parte non lo sappiamo, ma sicuramente ci arriva piano”.

2.       Sul vostro profilo facebook vi etichettate come “metal”: descrivete in modo più approfondito le influenze del vostro sound e di ciascuno di voi.  

Sì, guarda, in realtà siamo molto lontani dall'immaginario classico del metal: capelloni alzati da un ventilatore con giacche di jeans con le toppe, la faccia dura, gli zombi e i morti. Certo urliamo e facciamo un gran casino, ma musicalmente e concettualmente ci riferiamo al metal moderno nato negli anni novanta e duemila, che, tra l'altro, i metallaroni prima descritti odiano come potrebbero odiare Britney Spears. Per farla breve: quello che sentirete da noi è il metalcore in auge in questi anni, per farvi qualche esempio sicuramente vi citeremmo subito i Bring Me The Horizon, gli Architects, ma anche, e forse di più a dire il vero, gli Emmure, che sono un po' più cattivi e cafonazzi, che abbiamo cercato di sporcare o rabbonire con il nu-metal anni '90 e primi duemila di Korn e Deftones soprattutto. Personalmente come gusti e ascolti non c'entriamo molto tutti quanti, il nostro cantante passa dalla roba appena elencata a cose molto più calme o all'elettronica, l'importante è che sia stata concepita dopo il 1990, Simone viene dal rock più classico, Caritè anche ma non disdegna nessun genere in particolare, anzi adora tirare fuori canzonette fastidiose per ledere alla sanità mentale di Andrea soprattutto, Buonanima non abbiamo ancora capito cosa ascolti, però è un bellissimo ragazzo, mentre se volete assistere alla più totale “bipolarità” musicale dovete andare da Besjan, lo vedrete passare da mimare i più pesanti beat di batteria possibili di stampo death metal brutale senza pietà a canticchiare convintissimo la mega hit Africa dei Toto, con un sguardo romantico e sognante. C'è un discreto ammontare di pazzia ed instabilità in gioco, di questo siamo sicuri e fieri.

3.       Quali sono le difficoltà (organizzative, di proposta musicale, di spazi o altro) che incontra oggi una giovane band che nasce in Riviera Ligure? 

Questo è un discorso gigantesco. Se suoni, ovunque, su tutto il pianeta, avrai dei problemi in questo senso. Prima devi trovare una saletta, e noi siamo fortunati perchè ce l'abbiamo bella comoda e pronta all'uso, ma tra tutti state certi che ne abbiamo girate su tutta la Riviera e abbiamo provato in condizioni a volte davvero hardcore. Poi, dopo che hai tirato su un repertorio di durata decente, devi trovare dove esibirti. Ed è qui che in Riviera, ma generalmente in tutta la Liguria, siamo campioni nel rendere le cose difficili. Certo, è difficile per tutte le band del pianeta trovare date, ma in Liguria ragazzi troverete le situazioni più matte. Ci sono pochi posti che fanno suonare live, pochissimi che accettano band non cover, pochissimissimi che accettano band metal. “Sì”, direte, “scemi voi che vi scegliete 'sto genere”, ma permetteteci di far notare uno modo di agire tipico dei locali, soprattutto liguri, anche gestiti da gente giovane. Tu chiedi una data dicendo che fai metal, lui magari, ed è raro, ti dice sì, ma QUALE metal? Ora, in base all'ideologia, o alla “commercialità” della musica che proponi lui ti dirà di no. In pratica si creano un ambiente in cui suonino gruppi che piacciano a loro in primis, porcata allucinante, anche a livello “imprenditoriale”. Poi quando la gente che gestisce i posti è gente che suona e la vedi trattarti in questo modo ti chiedi davvero che cosa abbia nella testa e vorresti spiegargli che se tu suoni indie, punk, hip hop, black metal, finchè non hai firmato con una major siamo tutti nella stessa barca, quindi, invece di farci le guerre di genere, diamoci una mano per favore. Figuriamoci, utopia.

4.       A quali progetti stanno lavorando in questo momento i Ceilings e quali saranno le prime opportunità per ascoltarli live?

Siamo pronti, lenti, ma pronti. Abbiamo un pezzo in uscita il 3 agosto, Eurydice, con videoclip annesso, girato da Nero Films di Torino. Poi a settembre torneremo al Fusix Studio per finire di registrare un EP, ancora non sappiamo esattamente la data di uscita, ma speriamo di farlo uscire entro il 2016. Per quanto riguarda le gigs, appena uscirà il video inizieremo una campagna di molestia contro i locali di tutto il Nord Italia per trovarle, siamo affamatissimi in quel senso! Questo autunno/inverno cercheremo di suonare il più possibile, sperando che i numi siano dalla nostra parte, e con numi intendiamo i tizi dei locali (dai, in realtà vi vogliamo bene). Grazie mille per l'intervista, noi la interpretiamo come un'occasione per parlare di chi siamo e di cosa non si vede da sotto il palco, dal video su youtube o la pagina facebook, facendo così anche comprendere meglio la nostra musica. Grazie ancora, se volete seguirci, basta cercare Ceilings su facebook.