ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
 / Attualità

Attualità | 27 agosto 2015, 12:00

"Acqua bene comune", al via il presidio permanente a Savona. Dal Comitato: "Sindaci e Regione collaborino con noi per la gestione pubblica"

Non solo presidio e informazione, saranno tante le attività per sensibilizzare l'argomento. "Organizzeremo un'assemblea con i primi cittadini e avremo in visita il 2 settembre Emilio Molinari, il promotore nazionale per la difesa dell'acqua"

Il "Comitato savonese acqua bene comune"

Il "Comitato savonese acqua bene comune"

"Oggi non é più il momento di giocare di fioretto, e anche per l'acqua, bisogna lottare e mobilitarsi perché il rischio é che, entro il 30 settembre, se i nostri sindaci non sceglieranno la gestione pubblica, arriverà un commissario che deciderà la privatizzazione del servizio su mandato del Governo". Interviene così Roberto Melone, responsabile del "Comitato savonese Acqua bene comune" che ha dato il via al presidio permanente a sostegno dell'acqua pubblica che si é insediato questa mattina in piazza Sisto IV a Savona.

"Non possiamo stare a guardare, per questo ci insedieremo nella piazza centrale savonese h 24 fino al 9 settembre, dormiremo qui e faremo una campagna di sensibilizzazione ai cittadini - afferma - E non solo, c'è chi manifesterà con uno sciopero della fame".

Roberto Melone

Non solo presidio e informazione, saranno organizzate una serie di attività per sensibilizzare l'argomento, anche di carattere politico. "Abbiamo in programma di organizzare un'assemblea dei sindaci savonesi e di invitare Emilio Molinari, il promotore nazionale per la difesa dell'acqua, che verrà a Savona il 2 settembre, e anche tante attività ludiche ed eventi", spiega Melone.

Il presidio e la battaglia del Comitato non é solo rivolta ai cittadini ma in particolare agli amministratori che saranno chiamati entro il 30 settembre a decide il piano d'ambito della gestione dell'acqua.

"Ci aspettiamo che i sindaci inizino a collaborare con noi e con i lavoratori dei servizi idrici per arrivare alla gestione pubblica e partecipata dell'acqua, cosa che abbiamo già proposto tre anni fa - afferma Roberto Melone - Chiediamo in particolare collaborazione da parte della Regione di intervenire nei confronti del Governo per spostare questa data di scadenza del 30 settembre e per dar modo ai primi cittadini di lavorare in quella direzione".

Entro il prossimo 30 settembre infatti, in base all’art. 7 del Decreto Sblocca Italia si deve disporre l’affidamento del servizio ad un gestore unico, pubblico o privato. E questo deve avvenire tramite le Regioni che devono deliberare sugli Ato (gli Ambiti territoriali ottimali). Entro questa scadenza “se non sarà deciso per il consorzio pubblico nei comuni del savonese, per effetto del decreto, tutta la gestione potrebbe finire in mano a IREN - affermano dal Comitato - Noi sosteniamo che nessun de­creto “Sblocca Italia”, nessuna Legge di Stabilità, nessun Decreto Madia sulla Pubblica Amministrazione può costringere un sindaco a privatizzare l’acqua". E’ così a rischio la gestione pubblica dell’acqua da parte dei Comuni e 44 acquedotti pubblici.

Dopo il referendum del 2011 nel quale il 54% degli elettori aveva votato contro la privatizzazione del sistema idrico, poco, o praticamente nulla, è cambiato: a distanza di soli due anni a cambiare le carte in tavola è il Decreto Sblocca Italia.

"Il progetto per una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico del nostro Comitato, presentato nel 2013, è l’unico che può difendere l’acqua e il Servizio Idrico savonese – affermano dal Comitato - Esso parte da alcuni presupposti: innanzi tutto il referendum del 2011 nel quale la maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani, e anche della nostra provincia, si espressero contro le privatizzazioni e i profitti nella gestione dei servizi pubblici locali; che numerosi comuni tra i quali Savona , Albisola Mariana, Celle, Noli, Pietra Ligure, Quiliano, Rialto, Toirano, Tovo San Giacomo e Vado Ligure hanno votato delibere di consiglio e modificato i propri statuti, definendo l’acqua un bene comune privo di rilevanza economica; che in almeno tre assemblee dei sindaci savonesi sono state votate delibere nelle quali si ribadiva la volontà di una gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico".

Luigi Giordano

Presidio permanente e non solo, c'è chi fa uno sciopero della fame permanente, tra questi Alberto Dressino, geologo di Finale Ligure, Luigi Giordano, consigliere comunale di Ceriale, Silvio Farinazzo di Albenga e Ileano Bego di Varazze.

"I sindaci si erano presi l'impegno di mantenere l'acqua pubblica, per questo faremo uno sciopero della fame ad oltranza, finchè non avremo risposte esatte e precise dalla politica - afferma Luigi Giordano, consigliere comunale di Ceriale - siamo qui a rappresentare tutti quei cittadini che nel giugno 2011 hanno votato al referendum per dire no alla privatizzazione dell'acqua".

Silvio Farinazzo

"Come cittadino mi sento toccato profondamente - afferma Silvio Farinazzo - Con la scadenza perentoria del 30 settembre, il rischio è che subentrino nella gestione dell'acqua le multinazionali. Ho sentito così di dover reagire, anche con lo sciopero della fame per far alzare la testa all'opinione pubblica e renderla consapevole di quello che sta accadendo".

Debora Geido

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium