Per salvare l'acqua pubblica? Cambiare i confini dei due ambiti Ato

Mobilitazione all’interno della amministrazioni locali, tra i cittadini e in Regione sul tema Acqua pubblica (Vedi articoli di riferimento)

A Garlenda si sono riuniti ieri gli amministratori di Forza Italia con l’Assessore Giampedrone e il consigliere regionale Angelo Vaccarezza per valutare la questione ATO e la divisione in ambiti e sub ambiti.

A scatenare la mobilitazione, lo ricordiamo, la comunicazione pervenuta alle amministrazioni comunali locali circa l’impossibilità di dividere la gestione del ciclo idrico integrato in 3 ambiti.

A “dare speranza” la possibilità, per lo meno, che si possano modificare i confini dei 2 sub ambiti già creati.

Ed allora la proposta proveniente dal centro destra ed in particolare dal consigliere Vaccarezza prevede una decisione che punti ad unire la gestione idrica di Savona con la Valbormida per lasciare il ponente savonese indipendente.

Del resto per conformazione territoriale, ma anche a livello gestionale, potrebbe essere proprio questa la soluzione più idonea considerato che il colosso IREN gestisce già Savona e Valbormida e considerato che, a ponente, le amministrazioni avevano già lavorato e avanzato progetti per realizzare un consorzio pubblico tra la servizi ambientali di Borghetto e la Sca di Alassio, Laigueglia e Villanova.

Dunque, se proprio solo due ambiti saranno possibili perché si è fuori tempo massimo per crearne un terzo, allora, forse, potrebbe essere proprio questa la soluzione che può portare ad evitare di andare incontro ad una privatizzazione totale delle acque.

Le valutazioni ora all’Assessore Giampedrone che ne valuterà la fattibilità e convocherà, probabilmente la prossima settimana una riunione con i sindaci della Provincia di Savona