6 settembre, festa dell’apparizione
La festa della “Madonna della Guardia” che ricorre il 29 Agosto, è devozione tipicamente genovese e ricorda l’apparizione della Madonna a Benedetto Pareto, nel 1490 sul monte Figogna.
Dal 1954 l’evento è festeggiato solennemente anche ad Alassio presso il Santuario della “Madonna della Guardia” che domina la città dall’alto del monte Tirasso (m. 586) dove, la prima domenica di settembre residenti e turisti salgono per il tradizionale pranzo al sacco che precede la processione con il gruppo ligneo che raffigura la Madonna e Benedetto Pareto inginocchiato ai suoi piedi.
Quest’anno per il 6 settembre il programma prevede una S. Messa alle ore 11.00 e, nel pomeriggio alle ore 15,45, la processione con la partecipazione della Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto e della Banda Musicale “Città di Alassio”; segue, alle ore 16,30, la Santa Messa Solenne, canta la Cappella Musicale Sant’Ambrogio.
Storia del Santuario.
_ S T O R I A _
_ Gli Alassini, forse già verso l’anno 1200, innalzarono sul culmine del monte
Tirasso una piccola edicola alla Vergine, tra gli spalti di un castello medioevale sorto
su una costruzione preesistente.
Nell’epoca romana si trovava, infatti, in quello stesso luogo _ a sicurezza di un
tratto della via Julia Augusta _ una stazione fortificata (castrum), che il Comune di
Albenga in età medioevale convertì in un posto di difesa e di vedetta a protezione dei
suoi possessi della sottostante Val Lerrone. Questo castello medioevale verrà distrutto
in seguito, nel 1427, per ordine di Pirro del Carretto. Dalla forzata distruzione si
salvavano l’arco della porta di accesso al castello e porzione di muro sul lato a mare,
ancor oggi visibili.
Questo monte, dunque, già da secoli era visto come luogo ideale di vigilanza e
protezione sul piano materiale. Gli Alassini lo vollero sede di culto per ottenere una
protezione di ordine superiore, venerandovi cioè Maria, la Stella Maris, invocata
come Madonna della Guardia, analogamente a quanto avveniva anche a Marsiglia
(Santuario di Notre Dame de la Garde) e a Bologna (Santuario della Madonna di S.
Luca).
_ Dato il continuo accrescersi dell’afflusso dei pellegrini al Santuario, nel Seicento
fu necessario ampliarlo. Erano ‘massari’ del Santuario della Guardia i due notabili
alassini Marcellino Brea e Giovanni Battista Rossano. Il Brea l’arricchiva di un
grande altare con belle statue marmoree. Di esse ci restano quelle della Madonna
Assunta e del Cristo che ascende al cielo, i due angeli che sostengono la mensa
eucaristica attuale e gli altri due angeli ai lati, oggi trasformati uno in sostegno
d’ambone e l’altro di una mensa laterale. Per costruire la nuova chiesa, si dovettero
sterrare i ruderi del demolito castello, lasciando tuttavia intatta la porzione di muro
con la porta di accesso (tutt’ora esistenti), di cui già si è parlato.
In quella medesima epoca furono costruite le stanzette addossate al lato a mare
della chiesa, per servire di abitazione al romito che aveva la cura e la custodia del
Santuario.
_ Nel 1855 divenne parroco di S. Ambrogio il sacerdote Francesco Della Valle,
devotissimo della Madonna della Guardia, che vide ben presto la necessità di un
ulteriore ampliamento del Santuario. L’abside ed il portico d’ingresso come sono
oggi vennero infatti costruiti nel 1864-1865, con le offerte dei devoti. Per ampliare la
chiesa venne dunque abbattuta la parete dietro l’altare maggiore e innalzata l’abside
semicircolare. Con quest’opera la chiesa ebbe il suo Sancta Sanctorum distinto dalla
navata ed alquanto sopraelevato, come esigevano i sacri canoni. Nel nuovo
presbiterio non si poté rimontare l’antico e magnifico altare marmoreo, perché troppo
largo e alto. Si conservarono le artistiche statue marmoree, diversamente collocate.
In seguito a questi lavori, ai lati del presbiterio vennero collocate due statue: a
destra guardando, venne posta la statua del Cristo Risorto che ascende al cielo (si
trovava nel fastigio dell’antico altare); a sinistra venne posta la statua, pure in
marmo, di S. Lorenzo Martire, proveniente dalla diruta cappella in onore di quel
Santo innalzata nella vicina località di Vegliasco, nel 1580, da Damiano Ordano.
Finalmente, nel 1866, per la festività dell’Ascensione, i pellegrini trovarono al loro
arrivo tutti i lavori terminati e l’antico sacello divenuto un vero Santuario.
_ Una data importante nella storia del Santuario fu poi il 1954. In quell’anno, con
l’acquisto di una copia del gruppo ligneo raffigurante l’apparizione della Madonna a
Benedetto Pareto (nel 1490, a Genova, sul monte Figogna), gli Alassini vollero
collegare il culto della Madonna nel loro amato Santuario a quello
dei Genovesi, che aveva assunto col tempo grande importanza
regionale. Adesso anche ad Alassio, nella prima domenica di
settembre, viene solennemente festeggiata l’Apparizione del monte
Figogna, portando in processione il gruppo ligneo che la raffigura.
_ Nel 1954 era Prevosto di S. Ambrogio già da tre anni il
compianto Mons. Innocente De Ferrari (1951 _ † 1983), che nel
corso del suo ministero curò, con tenacia e passione, l’esecuzione
di tutta una serie di fondamentali lavori riguardanti il Santuario.
Così sono state costruite le due navate laterali della Chiesa, lo snello campanile in
mattoni e una foresteria, si è provveduto all’approvvigionamento idrico e
all’erogazione elettrica e si è dotato il Santuario di un vasto parco verde. Inoltre è
stato reso possibile accedervi comodamente in auto o in pullman.
_ Erede dello zelo verso il Santuario che animò il compianto Mons. De Ferrari è ora
l’attuale prevosto Mons. Angelo De Canis. (parroco di S. Ambrogio e rettore del
Santuario dal 1984). Durante il suo rettorato sono state apportate al complesso
sostanziali migliorie, quali: il consolidamento e la pavimentazione della carrozzabile
che dai cancelli d’entrata giunge al piazzale del Santuario; il rifacimento e la
pavimentazione del sentiero che attraversa il parco; il rifacimento e la nuova
pavimentazione dei locali della foresteria; la nuova copertura e il risanamento
dell’atrio antistante la chiesa, abbellito da due artistici azulejos con la storia del
Santuario.
Altri importanti interventi di abbellimento e di arricchimento sono stati operati
all’interno, con la dotazione di un antico organo a canne, un’idonea sistemazione
degli ex voto nella Cappella della Madonna, la completa, artistica decorazione
pittorica a fresco, le multicolori vetrate istoriate e due grandi quadri a ornamento del
presbiterio.
Ultima opera eseguita: le nuove Sacre Edicole con i Misteri Gaudiosi del S.
Rosario _ raffigurati su formelle di ceramica pitturate a mano da artisti locali _
dislocate lungo il sentiero di accesso al Santuario. Le ha inaugurate, benedicendole, il
nostro Vescovo, S.E. Mons. Mario Oliveri, il 18 settembre 2003.